politica

"Un milione di posti di lavoro"

Berlusconi rilancia la proposta

03 Feb 2006 - 08:34

"Per i prossimi cinque anni pensiamo di creare le condizioni per un altro milione di posti di lavoro in più". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione "Omnibus". Il premier ha spiegato che, nonostante le tante difficoltà, è riuscito a mantenere gli impegni promessi e che ora ci sono le condizioni per andare verso la piena occupazione. Sul presenzialismo: "I miei colleghi fanno lo stesso numero di apparizioni".

LAVORO
Il premier ha spiegato che nonostante le tante difficoltà economiche degli ultimi cinque anni "siamo riusciti a mantenere quegli impegni" che avevamo promesso agli italiani, "e vogliamo continuare nella stessa direzione per il molto che ancora c'è da fare. Nonostante tutto questo siamo riusciti, in controntendenza, con l'Europa, a creare più di un milione e mezzo di posti di lavoro e noi continueremo nei prossimi cinque anni a creare le condizioni per nuovi posti di lavoro. Pensiamo di poter promettere un altro milione di posti di lavoro in più, andando verso la piena occupazione".

TOGHE ROSSE
"Il problema non sono io che attacco i pm, il problema non sono i miei attacchi, ma il problema è la sinistra che se ne serve e poi per premiarli li candida in Parlamento in Italia e in Europa. Questa è la vera cosa inaccettabile e che non va assolutamente". Il premier non usa mezzi termini: "Il fatto che gran parte della magistratura sia ideologizzata è dimostrato da una corrente che si è costituita in corporazione. Mi riferisco a Magistratura democratica che assume che il giudice debba avere un'impostazione politica. Non è lì per giudicare in maniera imparziale se un cittadino ha rispettato o meno la legge".

ELEZIONI
"Il programma non lo abbiamo ancora tirato fuori perché ora siamo impegnati a contrastare la cortina di pessimismo e disfattismo alzata dall'opposizione, che aveva fatto credere agli italiani che il governo era venuto meno agli impegni presi". Berlusconi ha dunque assicurato che i nuovi punti programmatici "saranno una continuazione del lavoro di questi 5 anni" e da questi la creazione di un altro milione di posti di lavoro, l'innalzamento delle pensioni minime a 800 euro e l'aumento dei poliziotti di quartiere fino a 10 mila. Berlusconi ha anche criticato un manifesto del Pdc in cui il suo leader Oliviero Diliberto si propone di abrogare la riforma Moratti: "Ho il timore che ciò che viene dalla sinistra sia qualcosa che non faccia bene agli italiani e all'Italia. Il manifesto di Diliberto mi preoccupa".

CASINI
"E' la proporzionale, bellezza...". Così il presidente del Consiglio commenta l'intervista del presidente della Camera, Casini, in cui veniva criticato il comportamento del premier sui temi della giustizia e dei rapporti con il Quirinale. "E' una legge - spiega il premier - in cui ciascuno cerca di portare voti alla propria forza politica, ma io a differenza di Casini, non ho mai detto mezza parola di critica velata a Casini o agli altri alleati. Si tratta di punzecchiamenti, punture di spillo di cui non mi curo e a cui non risponderò".

ALITALIA
Il presidente del Consiglio ribadisce che "cercheremo di salvare l'Alitalia", ma i dipendenti "si erano abituati, in una situazione di monopolio, ad avere troppi privilegi". "Bisogna capire che se si continua in questa direzione saranno in 18 mila a perdere il lavoro, non solo qualcuno ad avere un lavoro un pò meno privilegiato". "Io non la lascerei fallire perché - ha aggiunto - dobbiamo avere l'orgoglio della nostra compagnia di bandiera. Per questo è necessario che rientri nella normalità del mercato, dopo una stagione travagliata".

MEDIA E POLITICA
"I miei colleghi della coalizione stanno facendo le stesse apparizioni tv, come i miei avversari. Ma quando vado io faccio notizia, quando vanno gli altri non accade altrettanto". Il presidente del Consiglio respinge le critiche dell'opposizione ch lo accusa di "occupare" le televisioni in questa campagna elettorale. "Certe volte mi viene in mente quella barzelletta in romanesco: 'se ti dico de sì me meni, se te dico di no me meni. Allora dimme che me voi menà". E' con questo detto romanesco che il premier a Omnibus è tornato a criticare l'atteggiamento dei giornalisti italiani, a suo dire in stragrande maggioranza di sinistra.

SORPASSO
"Mi vedete così sereno perché sono  ssolutamente sicuro che il sorpasso, se non c'è già oggi, sarà dopodomani". Così il presidente del Consiglio torna a parlare dei sondaggi sulle prossime elezioni politiche. La sinistra controlla anche i sondaggi? "La sinistra - risponde Berlusconi - è in tutti i gangli del Paese e c'è questo sindacato di sondaggisti che evidentemente avranno la loro convenienza..."
 

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