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Mauro: "Se cade il governo voto anticipato"

Il ministro della Difesa (Scelta Civica) non vede alternative a Letta: "Con maggioranze improbabili faremmo solo grandi balzi indietro". Berlusconi? "Distinguere la vicenda umana dalla politica"

Ansa

Se dovesse cadere il governo Letta, "una delle opzioni consisterebbe nelle elezioni anticipate". E' quanto sostiene il ministro della Difesa, Mario Mauro, che commenta così il delicato momento che sta vivendo la politica italiana. "Non si deve drammatizzare la situazione", aggiunge il ministro ribadendo che, se non si va al voto, "vedremmo nascere un esecutivo sostenuto da maggioranze improbabili che sarebbero tutt'altro che orientate alle riforme".

Secondo Mauro (Scelta Civica), con maggioranze improbabili "passeremmo dai piccoli passi in avanti del governo Letta a grandi balzi indietro. Tutto questo determinerebbe un ulteriore perdita di credibilità per il Paese". Il governo Letta, aggiunge il ministro, "è frutto di una maggioranza parlamentare con caratteristiche fuori dal comune, dato che mette insieme chi insieme, normalmente, non potrebbe stare".

"Tale circostanza - prosegue - è dettata dall'emergenza in cui il paese versa da prima del governo Monti. E se, parzialmente è stata sanata da alcune riforme, occorrono ancora profondi interventi che può condurre a termine solamente la grande coalizione. Tuttavia, il fattore che stabilisce se le larghe intese possano resistere oppure no, è che sussistano le condizioni per realizzare o meno tali riforme".

Parlando del leader Pdl, il ministro afferma: "In questo momento, in cui Berlusconi è in ginocchio e ferito, è utile manifestare solidarietà sul piano umano, distinguendola con nettezza dalla vicenda politica del nostro Paese, che ha bisogno dei partiti che compongono queste maggioranza per andare avanti".

Sulla manifestazione promossa dal Pdl e sulla minaccia di staccare la spina al governo, Mauro dice: "Non credo che ci sia nulla di tattico in quello a cui stiamo assistendo. Vedo, piuttosto, il rammarico e la profonda costernazione per una vicenda vissuta all'interno dello scontro politico".