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Minacce a Boldrini, la Procura di Roma indaga

La polizia postale ha già provveduto a far rimuovere foto e frasi incriminate: si cercano gli autori

Ansa

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle minacce subite dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e sui fotomontaggi che la riguardano apparsi sul web. La polizia postale ha già provveduto a far rimuovere foto e frasi minacciose. Il pm Luca Palamara procede per minacce, diffamazione e violazione della privacy.

Le indagini disposte dalla Procura sulle minacce subite dalla Boldrini proseguono ora per risalire agli autori dei fotomontaggi e dei messaggi lasciati in Rete. Già da diversi giorni la presidente della Camera ha denunciato il fatto di essere perseguitata dalla pubblicazione su internet e social network di minacce a lei indirizzate tramite la pubblicazione di sue foto, accompagnate a testi scabrosi e violenti.

Vendola (Sel): "Solidarietà a una donna coraggiosa" - "Laura Boldrini è coraggiosa e denuncia l'umiliazione perenne delle donne sul web e nella vita quotidiana. Siamo con lei. Sotto gli occhi della politica si consuma una spirale di violenza senza fine. Anche oggi piangiamo delle vittime: la violenza alle donne è il pilastro dell'insicurezza in Italia". Così Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in una serie di messaggi di Twitter esprime il sostegno al presidente della Camera e rilancia l'allarme sull'elenco senza fine dei fenomeni di femminicidio nel nostro Paese.

Speranza (Pd): "Fatto preoccupante, no tregua a violenza" - "Preoccupante racconto di Laura Boldrini: la violenza sulle donne non concede tregua. Noi non concederemo tregua alla violenza". Così il capogruppo del Pd, Roberto Speranza, commenta su Twitter le minacce subite dalla presidente della Camera.

Gasparri (Pdl): "Impedire violenza telematica" - "Laura Boldrini pone la questione degli abusi che si verificano sul web nella più totale impunità. Da tempo questa nuova forma di violenza doveva essere assolutamente contrastata. Invece si confonde la intangibile libertà di espressione con il diritto di linciare chiunque". Lo dice Maurizio Gasparri, vicepresidente di Palazzo Madama, che invita a "trovare norme e strumenti che impediscano la violenza telematica".