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Governo, ok alla fiducia anche al Senato
Letta: "Troppe aspettative sull'esecutivo"

Via libera a Palazzo Madama con 310 sì e 59 no. Il premier: "Non possiamo risolvere tutti i problemi. La situazione rimane di grandissima difficoltà, non raccontiamoci favole"

Ansa

"Mi sono reso conto che c'è un grande problema: un carico d'aspettative francamente eccessivo" su di noi. Così il premier Enrico Letta al Senato spiegando che dopo aver letto i giornali ed aver ascoltato i commenti in Parlamento "la giornata si è caricata di molte preoccupazioni". E proprio da Palazzo Madama è arrivata la seconda fiducia all'esecutivo con 233 sì, 59 no e 18 astenuti.

"Se si pensa che tutti i problemi si siano risolti facendo un governo io credo che abbiamo sbagliato. La situazione rimane di grandissima difficoltà", ha spiegato Letta.

"In Ue in cerca di contatti" - Nel giro delle capitali europee cercherò innanzitutto di presentarmi e di aprire un canale di comunicazione anche per spiegare cosa è successo in Italia in questi ultimi cinque giorni", ha poi affermato Letta ricordando che l'emergenza Italia non finisce con la fiducia all'esecutivo. "La scelta che tutti insieme qui abbiamo fatto è figlia di una situazione d'emergenza, che noi affrontiamo con determinazione, buona volontà, energia e consapevolezza dei nostri limiti. Ma c'è un'emergenza, che non scompare perché la Camera ha dato la fiducia e oggi mi auguro la dia il Senato".

"Rimane l'emergenza" - "Se non c'è la consapevolezza dell'oggettiva fragilità di quanto fatto e di quanto stiamo facendo e si pensa che tutti i problemi si siano risolti facendo un governo io credo che abbiamo sbagliato. La situazione rimane di grandissima difficoltà". "La squadra di Governo che lavorerà con il Parlamento cercherà di avere un rapporto corretto" con le Camere perché "negli ultimi 10 anni abbiamo vissuto un rapporto sempre più asimmetrico perché è chiaro che "le nostre istituzioni non funzionano. Da qui il tema della Convenzione", ha spiegato parlando in Senato. "Metto la convenzione al centro della riflessione, ribadisco qui che è un tema rispetto al quale proprio al Senato, con il presidente Schifani, si è fatto un lavoro molto forte, marcato e profondo che ha portato a tanti punti di convergenza possibili che spero possano essere utilizzati".

"Dobbiamo essere concreti" - "Dobbiamo cambiare - ha sottolineato Letta - su tante cose, sulle regole ma anche su cose minori, come ad esempio la questione degli stadi. Noi dobbiamo lasciare tutto fermo perché fare qualcosa ci spaventa? Dobbiamo renderci conto che bisogna fare dei cambiamenti che servono a tutti nel senso della concretezza".

"Non raccontiamoci favole" - "Avrei voluto un diverso esito elettorale ma la realtà e' quella che abbiamo di fronte". E "la realtà è il principale tema che un uomo politico deve mettere al centro della sua azione, oppure raccontiamo a noi stessi delle favole per stare tranquilli". "Ho parlato di 18 mesi per la Convenzione non perché irrispettoso del Parlamento che è libero e sovrano ma perché ritengo che la vita del governo debba essere legato a adempimenti certi e concreti". Così il premier è tornato sulla durata indicata ieri per un bilancio di governo. "La squadra di governo che lavorerà con il Parlamento cercherà di avere un rapporto corretto con le Camere, meno asimmetrico che in passato", ha aggiunto.

"Chi ha paura di mescolarsi è debole" - "Chi ha paura di mescolarsi, chi ha paura di fare scelte è perché ha paura di avere una identità debole", ha rimarcato Letta ricordando che bisogna essere "consapevoli della propria identità perché il timore di quello che ognuno è fa alzare quegli stendardi" dietro i quali si coprono le proprie debolezze". Le sue parole sembrano un chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle. "Berlusconi, sicuramente, se ho capito il personaggio, non ha una identità debole, io stesso ho fatto un percorso dentro un partito per una nuova identità e siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. E solo così non si ha timore, di fronte alle 'politiche', di trovare soluzioni comuni".

Applausi per Letta - Lungo applauso da parte dell'Aula del Senato al premier al termine della replica a chiusura del dibattito alla fiducia al governo. I senatori si sono alzati in piedi a dimostrare il proprio sostegno con l'eccezione del M5S che è rimasto seduto e immobile ai propri banchi.