FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Napolitano-pm, depositata la sentenza
Consulta: "Intercettazioni vanno distrutte"

"Il Capo dello Stato deve poter contare sulla riservatezza assoluta delle proprie comunicazioni", dice la Corte costituzionale

Ansa

L'inutilizzabilità delle intercettazioni del Capo dello Stato "può connettersi anche a ragioni di ordine sostanziale, espressive di un'esigenza di tutela rafforzata di determinati colloqui in funzione di salvaguardia di valori e diritti di rilievo costituzionale". E' quanto scrive la Consulta nella sentenza, depositata oggi, sul conflitto tra poteri dello Stato sorto tra Procura di Palermo e Quirinale sul nodo intercettazioni. 

"Il Presidente della Repubblica deve poter contare sulla riservatezza assoluta delle proprie comunicazioni, non in rapporto ad una specifica funzione, ma per l'efficace esercizio di tutte", aggiunge la Corte costituzionale nella sentenza sul conflitto tra Napolitano e i pm di Palermo.

Nel compiere un excursus attraverso le prerogative del Capo dello Stato, la Consulta sottolinea in sentenza che "è indispensabile che il Presidente affianchi continuamente ai propri poteri formali, espressamente previsti dalla Costituzione, un uso discreto di quello che è stato definito il 'potere di persuasione', essenzialmente composto di attività informali".

E "le suddette attività informali, fatte di incontri, comunicazioni e raffronti dialettici, implicano necessariamente considerazioni e giudizi parziali e provvisori da parte del Presidente e dei suoi interlocutori. Le attività di raccordo e di influenza possono e devono essere valutate e giudicate, positivamente o negativamente, in base ai loro risultati, non già in modo frammentario ed episodico, a seguito di estrapolazioni parziali ed indebite".

Consulta: "Le intercettazioni vanno distrutte"
"Le intercettazioni oggetto dell'odierno conflitto devono essere distrutte, in ogni caso, sotto il controllo del giudice, non essendo ammissibile, è richiesto dallo stesso ricorrente, che alla distruzione proceda unilateralmente il pubblico ministero", scrive la Consulta nella sentenza sul conflitto Capo dello Stato-pm di Palermo.

Procuratore Palermo: "Seguiremo le direttive della Consulta"
"Leggeremo con attenzione le motivazioni della Consulta e ci adegueremo alle sue direttive". Così il procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi, ha commentato la sentenza della Corte costituzionale sul conflitto tra poteri dello Stato sorto tra Procura di Palermo e Quirinale sul "nodo" intercettazioni.

Nuovo affondo di Ingroia
La sentenza della Consulta sul conflitto tra il capo dello Stato e i pm di Palermo "apre ad un ampliamento delle prerogative del Capo dello stato, mettendo cos a rischio l'equilibrio dei poteri dello Stato". Lo afferma Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo.