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Berlusconi: non mi ricandido, ok a primarie Pdl
Misure Monti recessive, decideremo su fiducia

"Confermo la mia decisione di non candidarmi a premier", ha detto Berlusconi per il quale con la sentenza Mediaset si è superato "il limite. Poi lʼattacco a Berlino e a Parigi. Su Monti: "Doveva cambiare la Carta e non lʼha fatto"

LaPresse

Silvio Berlusconi torna a parlare all'indomani della condanna per la vicenda dei diritti tv Mediaset. "Confermo la mia decisione di non candidarmi a premier", ha detto Berlusconi per il quale con questa sentenza si è superato "il limite: non credo di potere accettare una mia naturale capacità a delinquere". Berlusconi ha poi confermato le primarie del Pdl, "dove vi saranno un confronto di idee e personalità".

La sentenza di venerdì, per Berlusconi, è stata "inaspettata, ma soprattutto incredibile e intollerabile, in cui vengo presentato come individuo, nonostante la mia storia, dotato di una particolare capacita' naturale a delinquere. Non credo di poter accettare una cosa del genere, credo si sia passato il limite". Poi, ha voluto confermare il suo passo indietro a favore di una maggiore coesione dei moderati e ha confermato le primarie del Pdl: "Confermo integralmente il mio messaggio agli italiani e quindi che si terranno le primarie e credo che questo possa dare vita a un confronto di personalita' e idee molto positivo, con protagonisti degni di rappresentare gli italiani. Per quanto mi riguarda avevo deciso di dedicarmi alla Fondazione Luigi Berlusconi, all'Universita' della Liberta' e ad una squadra che avrebbe bisogno di qualche cura in questo momento, ma dopo la sentenza di ieri ho deciso di non abbandonare la politica, passare il mio tempo a cercare di modernizzare il Paese e cercare di completare l'opera iniziata nel 1994".

"Germania egemone in Ue"
Poi l'attacco a Berlino. "La Germania ha forzato le decisioni della Ue". "Solo quando l'economia è in crescita si possono imporre misure severe", ha spiegato Berlusconi per il quale il calcolo sul debito pubblico italiano andava fatto in modo differente da quanto stimato dai tedeschi.

"La Merkel e Sarkozy uccisero la mia credibilità"
"Mi sono posto in condizione di contraddittorio con la Germania e la Francia", ha detto il leader del Pdl: "Merkel e Sarkozy hanno tentato di uccidere la mia immagine internazionale".

"Decideremo se togliere la fiducia a Monti"
il leader del Pdl ha espresso parole critiche nei confronti dell'esecutivo Monti: "Il governo tecnico doveva cambiare la Costituzione per rendere il Paese piu' governabile, ma non ha fatto nulla. Ha solo accettato le condizioni egemoni imposte dalla Germania portando il nostro Paese in una spirale recessiva che sembra non avere fine, trasformando l'Italia in un regime di polizia tributaria. L'Italia si deve sottrarre dalle politiche imposte dalla signora Merkel. Decideremo nei prossimi giorni, assieme ai miei colaboratori, se togliere la fiducia al governo o conservarla, data la prossima scadenza del governo e l'arrivo delle elezioni".

"Bisogna cambiare Carta costituzionale"
Berlusconi auspica una modifica alla Costituzione e ne spiega i motivi. "Oggi il premier non ha la possibilità di cambiare un ministro. Inoltre non ha lo strumento del decreto legge, strumento invece utilizzato normalmente da tutti gli altri premier occidentali". Poi la stilettata a Monti: "Aveva il compito di cambiare la Costituzione, ma nessun cambiamento è stato presentato al Parlamento".

"Dal fisco un'estorsione"
"Gli italiani sono spaventati da questo sistema violento del trattamento dei contribuenti, così Berlusconi che ha parlato di di "estorsione fiscale". "Si sta tutti male, gli italiani sono spaventati dalle tasse elevate, dai blitz della Guardia di finanza, da questo sistema violento di trattamento dei contribuenti. Hanno paura a spendere, non consumano quanto consumavano prima", ha detto il leader del Pdl sottolineando: "Si deve porre fine a questa situazione, e lo si fa cambiando totalmente la politica imposta all'Italia dalla Merkel".

"C'è una dittatura delle toghe"
L'ex-premier, quindi, ha toccato il tema centrale, quello all'origine della sua esternazione: la giustizia: "La nostra non e' una vera democrazia ma una magistratocrazia. Oggi e' piuttosto una dittatura dei magistrati e non possiamo ancora accettare questa situazione - ha detto -. Per questo mi sento in dovere di mettere davanti a tutto un'azione di riforma della giustizia affinche' si possa evitare ad altri quello che e' capitato a me". 

"Italiani votino di qua o di là"
Rispondendo anche alle domande dei giornalisti, l'ex premier ha definito il processo Ruby "una cosa scandalosa basata su una stupidata", spiegando che "solo con un rassemblement di tutti i moderati, compresi Montezemolo e Casini, si puo' battere la sinistra" e che "Se Monti vorra' nuovamente essere il presidente del Consiglio dovra' candidarsi alle elezioni perche' e' finito il tempo dei premier a chiamata". .Berlusconi ha invitato infine l'elettorato a non disperdere il voto fra piccoli partiti: "Gli italiani dovranno prendere una decisione di campo. Di là o di qua".