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"Choosy sarai tu", parlano i lettori del Tgcom - Quarta Parte

Ecco le reazioni alle dichiarazioni del ministro Fornero

Dal Web

Il termine Choosy non piace nemmeno ai lettori di Tgcom: ecco alcune delle mail giunte in redazione e indirizzate alla Fornero. Per scrivere basta cliccare qua

Fausto
Gentile signora Fornero (spero che nessuno zelante mi redarguisca per non averla chiamata signora ministro), ho 61 anni, da 5 mesi ho dovuto chiudere l'attività in perdita, dopo 30 anni con la medesima partita iva: mi occupavo di Energie Alternative, ora, non ho alternative ai debiti. Mio figlio di 29 anni nello stesso settore fa di tutto per onorare gli impegni sottoscritti. La realtà? Forse a settant'anni riceverò la carità (scusi, volevo dire la pensione), grazie a voi. Mio figlio verrà da lei a chiedere consiglio, visto che i suoi, li ha alloggiati bene. Riflessione storica: non c'è nulla di più incontrollabile di una società con le spalle al muro. Mi commiato e non chiedo nulla, ho saggezza e troppa dignità per farlo, soprattutto non verso lacrime (un tale le raccoglieva in un calice). Una raccomandazione:quando vuol farsi capire, si esprima in Italiano: è una lingua meravigliosa.

Francesca
Ho una laurea in giurisprudenza ho fatto 7stage non retribuiti. ho superato brillantemente la selezione per lavorare in banca,ma grazie alla splendida riforma delle pensioni firmata fornero non avrò mai quel posto. che dire: grazie. un grazie ogni mattina in cui mi sento sfranta e sfortunata.

Simona

Ho 33 anni e vorrei raccontare dell'altra faccia della medaglia di cui parlano tanto i miei coetanei. Laureata a pieni voti da 8 anni, vivo a Napoli ed ho tre figli. Per integrare le discontinue entrate da libera professionista, ho deciso, con i sudati risparmi miei e di mio marito, di aprire una mia attivitá, un asilo nido. Ho così scoperto con gran rammarico, che molti "giovani" di oggi purtroppo semplicemente non hanno voglia di lavorare! Io stessa prima di arrivare ad aprire una mia attivitá ho lavorato gratis, lavorato solo per un rimborso spese, lavorato 12 ore al giorno, lavorato nei week end...io stessa oggi lavoro nei weekend, lavoro più di dodici ore al giorno, lavoro solo per ripagare l'investimento che ho fatto. Di fronte ad un'offerta di lavoro mi sento rispondere da ragazzine immature e svogliate: io non lavoro nei weekend, io non lavoro la giornata intera, io non riesco a svegliarmi presto, io non pulisco i bambini...è avvilente! Ragazzi ma avete o no voglia di lavorare??? Sveglia allora, perchè i soldi ve li dovete guadagnare. Io me li sudo, me li sudo all'alba per aprire la scuola, me li sudo nei weekend per organizzare le feste, me li sudo la sera tardi per fare i progetti, e non li regalo a nessuno!

Guido
Quello che in realtà non è accettabile è che un ministro della repubblica,quindi non la donna, si permetta di offendere genericamente e nella totalità una intera categoria di persone che spazia su più generazioni. Persone che purtroppo non avranno un gran futuro e di certo non per colpa loro. Quindi oltre al danno anche la beffa e lo scherno. A questo punto mi sorge una domanda spontanea. E quella signora dovrebbe essere un nostro ministro degno di una democrazia rappresentativa? Che Dio ci salvi!

Un padre

Choosy.... che parolaccia, caro Ministro... io ho 44 anni, moglie e due bambini, e sa quanto prendo di stipendio? meno di 1000 € al mese... lei, li percepisce in mezza giornata di “lavoro”... il vostro modo di fare governo, ha messo ko tutta l'Italia, se prima si riusciva ad andare avanti in maniera affannosa, adesso con tutte le tasse ed i balzelli, si riescono a fare, per miracolo, due settimane e mezzo... e gli altri 10 giorni che rimangono? Veniamo a casa sua a mangiare ostriche e champagne?

Maria

Il problema fondamentale sapete qual è??Si parla tanto, troppo in questa Italia malata, si continua a parlar male dei soliti politi, di destra e di sinistra, si continua a parlare di sacrificio di cambiamento ma in realtà......chi fa sacrifici siamo sempre e solo noi povera gente che combatte tutti i giorni per arrivare a fine mese con uno stipendio minimo che ci permette pochi lussi e la lotta giornaliera al rischio di essere disoccupati. Come si fa a pensare a una famiglia? Come è possibile mettere al mondo figli, comprare casa fare il mutuo se andiamo avanti con uno stipendio al limite dell'accettabile e non abbiamo i soldi per il pane o per una fettina di carne per i figli che vorrei mettere al mondo??? La cara signora Fornero pensa che si possa mangiare e andare avanti di sogni e di aria fritta? Il problema è che a parlare troppo in Italia non sono solo i soliti vecchi politici ciarlatani e inopportuni, ma è anche questo governo "tecnico".....tecnico di cosa poi???? Sono solo personaggi, al pari del teatrino dei nostri cari vecchi politici di sempre, messi lì, estratti dall'alta borghesia italiana,quella borghesia fatta di salotti e sale da tè, quella borghesia che può permettersi corsi di studio costosi e master importanti, fatta di guadagni e stipendi alti, quella borghesia che non ha ogni mese il problema di come arrivare alla fine del mese, di cosa acquistare nei supermercati per mangiare con il minimo, che non ha idea di cosa significa passare davanti alle vetrine e non potersi permettere di fare acquisti perchè il denaro ti serve per mangiare.....altro che governo di tecnici, di persone vicine alla gente.......Se aveste voluto instaurare un governo tecnico vicino alla gente al governo servivano GIOVANI OPERAI, IMPIEGATI, MURATORI.......quelli insomma che tirano con 1000/1200 € al mese con una famiglia di 5 persone, quelli che vivono i problemi attuali......quelli sì che sanno cosa significa crisi e sacrificio!!!!!!!!!!!

Giulio
Cara Ministro Fornero, ho 29 anni, diplomato in ragioneria, vice direttore in banca, e attualmente iscritto alla facoltà di giurisprudenza di Siena. Da quando avevo 14 anni ho sempre lavorato, prima nel negozio di alimentari dei miei genitori, poi come istruttore di nuoto, e il tutto mentre studiavo. Non penso di essere l'unico ad averlo fatto, qui tutti siamo abituati ad arrangiarsi...a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare. E' intollerabile la sua espressione perché nella vita tutti dobbiamo essere ambiziosi, non si può pensare mai di accontentarsi...chi si accontenta muore prima del tempo...chi si accontenta gode così così dice Ligabue. Mi dice lei nella mia posizione lavorativa che cosa sono iscritto a fare all'università? lo vuole sapere? è un aspirazione personale...voglio la laurea...così come ho voluto un lavoro...ed è proprio la mia ambizione a darmi la forza per investire 1700 euro all'anno in tasse universitarie. Ha letto bene ho scritto investire perché per me sono soldi spesi bene, spesi per un arricchimento personale, per la sete di sapere...che è una sete che non mi passerà facilmente. Se vogliamo voltare pagina nel nostro paese occorre che i giovani non si accontentino mai...che possano aspirare sempre al meglio...e che nessuno si meravigli se i migliori se ne vanno all'estero perché ora come ora questo Paese ci offre poco e niente e oltre a chiacchierare non state facendo niente per aiutarci. 

Maria
Ho letto tutte le lettere pubblicate fino ad ora su TGCOM. Molta l'amarezza, anche se nella sfortuna in cui vivo, sono fortunata. Ho 35 anni, nessun diploma ed una sfilza di lavori fatti tra i 18 e il 29 anni (operaia, cameriera da Mc. Donald, donna delle pulizie in Autogrill, agente immobiliare, commessa, lavanderia di notte, impiegata in diversi settori). A 30 la fortuna di trovare lavoro come impiegata, e dopo 1 anno di contratti rinnovati ogni 3 mesi, arriva il tanto agognato lavoro a tempo indeterminato. Ho così realizzato il mio sogno: comprare un piccolo bilocale di 45 mq e staccarmi dalla mia famiglia. Con uno stipendio da 1100 euro mensili e 600 euro di mutuo da pagare. Ma bastavo a me stessa ed ero felice. Questo per 4 anni. Poi l'azienda inizia a risentire della crisi ed effettua i primi tagli, me compresa. Mi sono attivata fin dal giorno del licenziamento per trovare qualcosa, qualunque cosa mi potesse permettere di tirare avanti, consumandomi la mente a forza di pensare ad un modo per sopravvivere, per non tornare a casa da mamma e papà con una valigia, a testa bassa e leggere nei loro occhi il dispiacere. Poi la svolta. Un'idea nata così, quasi per scherzo dalla battuta di un amico: fare la cam girl. E così, dopo essermi informata ed aver valutato tutti gli aspetti di questa idea, allo scuro di tutti, ci ho provato e sto tutt'ora portando avanti questo "lavoro" mentre contemporaneamente cerco "un lavoro normale", come lo chiamo io. E' prostituzione della mente, ma si è portati a fare anche questo per non crollare. Sto mentendo a tutti. Agli amici. Alla famiglia. A chiunque chieda "cosa fai per vivere?". "Collaboro via internet con alcune aziende... impiegata da casa". E il più delle volte mi sento dire quanto sia comodo questo lavoro. Non è facile alzarsi al mattino e pensare che se vuoi mangiare, pagare la corrente, l'acqua che consumi, le scarpe da cambiare, dovrai spogliarti, e fare quello che una persona che sta pagando per guardare ti chiede di fare. Nonostante questo, mi sento fortunata. Ho trovato un modo per sopravvivere. Non vivere ma sopravvivere. Da sola. Volete sapere se mi sento senza dignità? Forse i primi tempi, ma ora no. Perché dovrei? L'unica persona a cui faccio del male sono io, e al momento è una necessità. Smetterò di farmene nel momento stesso in cui non sarà più necessario. Un lavoro normale è tutto ciò che i giovani e meno giovani chiedono per vivere con serenità e progettare un futuro, una famiglia. Non abbiamo bisogno di stipendi mensili con 4 zeri, ma di poter credere che ci sia una possibilità per ognuno di noi. Mia madre mi dice spesso che sono destinata a fare qualcosa di grande. Non sarebbe splendido se avesse ragione? Buona giornata a tutte le persone che come me si alzano al mattino e per colazione mangiano coraggio e voglia di non mollare.

Lucia
Onorevole Ministra Fornero, sono veramente stupita che, in virtù del Suo attuale ruolo e dell'attività di ricerca e di insegnamento da Lei svolta in materia di lavoro, abbia sentito l'esigenza di invitare i nostri giovani, i nostri figli a non essere choosy. Appare una dichiarazione affermata con la leggerezza da chi non ha alcuna conoscenza del mercato del lavoro giovanile; se avvicino la sua affermazione ad altre precedenti rese da altri rappresentanti di questo Governo in merito ai posti fissi, c'è da inorridire. Sono una donna lavoratrice, prossima alla CIGS per effetto delle incapacità di questo Stato e senza alcuna certezza di pensione e di futuro per me e per i miei figli, ho lavorato e studiato contemporaneamente, mi sono laureata ed ho conseguito Master, sono considerata professionalmente valida, tuttavia ciò non basta. Ho pagato sempre le tasse ed ho ricevuto scarsi servizi pubblici, ho cresciuto i miei figli nell'onestà intelllettuale, insegnando loro che l'impegno ed il lavoro alla fine paga sempre. Mia figlia è identica a me e non le è stato consentito dalla famiglia di essere choosy, forse come a sua figlia; ma l'unica differenza tra le due giovani è che mia figlia non è sua figlia! Il problema non è essere choosy, ma avere le opportunità e la fortuna di conoscere qualcuno, nel caso di sua figlia ciò è evidente per "asse ereditario". La maturità dovrebbe portare saggezza ed il ruolo ricoperto portare riflessione. Anche in questo caso, Onorevole Ministra, entrambe le condizioni mi sembra Le siano mancate.

Rita
Invece di sputare scemenze la fornero farebbe bene a spremere il cervello e pensare come fare per aiutare i nostri giovani! vergogna!

Giuliano
Buongiorno, forse la parole del Ministro Fornero, non sono del tutto criticabili, pensando agli oltre 4 milioni e 1/2 di stranieri che "lavorano" in Italia.

Luisa
Caro ministro, ho 25 anni e ho iniziato a lavorare durante le stagioni estive da quando ne avevo 15. Interessata all'ambito della cosiddetta “medicina alternativa” mi laureo (perfettamente in tempo) in Tecniche Erboristiche nel 2009, senza riuscire a trovare lavoro nel mio campo (dato che in Italia per dispensare Integratori e Fitoterapici non è necessario alcun titolo di studio). Nella speranza di aver maggiori sbocchi lavorativi mi iscrivo a Farmacia. Due anni fa mia madre muore di cancro e mio padre perde il lavoro. Decido di trovarmi un lavoro, uno qualsiasi, che mi permetta di farmi carico delle spese. Dopo mesi di ricerca sfrenata(perché ero ormai “troppo qualificata” per svolgere un semplice lavoro di commessa o cassiera e nessuno mi assumeva per quei ruoli), vengo assunta con contratto “a chiamata”. A dispetto della crisi io e il mio fidanzato decidiamo di comprare casa, di sposarci e resto incinta. Oggi, dopo tutti i sacrifici fatti, mi costringono a scegliere tra il mio diritto allo studio e quello alla maternità, poiché (non serve essere ministro per comprendere che) se con un contratto “a chiamata” non ho diritto alla maternità, non posso permettermi di pagare oltre 2000€ (più interessi moratori) di tasse universitarie. Non esistono riduzioni per le studentesse in maternità. Vi lamentate che non abbiamo voglia di studiare, che non vogliamo lavorare, che non crediamo più nei valori della famiglia. Ebbene, questo è l'aiuto che da lo stato a chi, come me, cerca di fare tutte e tre le cose, nel rispetto dei propri principi morali. Cara Elsa, gli unici “schizzinosi” che vedo in Italia se ne stanno tutti seduti a scaldare le loro poltroncine al parlamento, capaci, se non di fare politica, sicuramente di inorridire quando gli si fa notare che potrebbero sfruttare i loro lauti stipendi per pagarsi i mezzi pubblici (se non un'auto con autista) piuttosto che sperperare denaro dei contribuenti per i loro porci comodi. Da un politico (ampiamente) pagato per rappresentare il mio paese mi aspetto, se non che sia in grado di comprendere l'importanza di non fare di tutta l'erba un fascio, quantomeno che sia in grado si accendere i cervello prima di aprire bocca.

Valeria
Ho 31 anni, vivo a Napoli e mi sono laureata in lingue vecchio ordinamento circa 5 anni fa. Ho iniziato a lavorare da quando avevo 18 anni per non gravare ulteriormente sul le spalle della mia famiglia non particolarmente "agiata". Ho iniziando facendo doposcuola ai bambini per 100 mila lire al mese; poi ho lavorato 7 anni in un call center per 30 ore a settimana e 250 euro di "stipendio" al mese; ho continuato a lavorare "per arrotondare" facendo l'operatrice volontaria addetta alla raccolta fondi per una onlus durante il fine settimana, feste natalizie (etc etc etc ) nei centri commerciali per 20 euro a giornata lavorativa. Dopo la laurea, ho i niziato a fare la commessa di giorno e la baby sitter di sera e nel weekend ai figli ricchi e maleducati di gente "del suo ceto sociale" per potermi pagare un master nel settore turistico nel quale avevo riposto tutte le mie speranze e che i miei genitori non potevano permettersi di pagare (e che poi si è rivelato anche una grande fregatura visto il posto che il turismo occupa nelle priorità del governo). Dopo il master e aver preso tutti i brevetti possibili e immaginabili per accedere al mondo del turismo ho: lavorato per 6 mesi, 10 ore al giorno in un ufficio turistico a Pompei per non essere pagata nemmeno i 250 euro al mese che mi erano stati promessi (il mio titolare era un gran farabutto e disonesto); ho lavorato in un tour operator 9 ore al giorno per 350 euro al mese; ho fatto uno stage in un agenzia di viaggi per 8 mesi senza neanche un rimborso spese e ora a 31 lavoro in questa stessa agenzia 8 ore al giorno 6 giorni a settimana per 550 euro al mese!  Mia cara Fornero, si guardi attorno e parli di più con noi giovani prima di offenderci e sparare cazzate gratuite! E' troppo facile dire di non aver fame quando si ha la pancia super piena di cibo!

Vincenzo
Gentile Ministro, le racconto prevemente la mia storia. Sono un ragazzo di 30 anni, laureato a 25 anni in economia e commercio. Subito dopo la laureasono tornato nella citta' di appartenenza e non potendo fare altro, ho cominciato il praticantato presso "diversi" studi commerciali. Facevo 90 km al giorno per imparare il mestiere tutto chiaramente senza alcun rimborso spese. Studi commerciali che ti prendono e ti sfruttano fino all'umiliazione,e che ti permettono di imparare fino a quando non capiscono che potresti essere un futuro concorrente quindi... STOP ...bye bye ma questa è un'altra storia. Successivamente, e sempre per imparare ho sostenuto diversi concorsi pubblici, ma nulla. Quindi decido attraverso i portali internet di cercare esperienze estere e quindi intraprendo un percorso formativo all'estero: prima in Grecia per 6 mesi con introiti ridicoli, poi Malta 4 mesi... da dio: fino alla fine del contratto, per poi finire in Inghilterra 4 mesi ...esperienze orribile, dove ho consumato la mia voglia di "estero" quindi ritorno nella bella Italia. Anno 2010 Ora, sto ultimando il mio studio di consulenza e nel frattempo mi preparo all'esame per l'abilitazione. Dovrò andare a pareggiare l'offerta di commercialisti affermati da 50 anni nella mia zona! Pensare che "loro" stanno avendo problemi di recupero crediti.... quindi la mia visione non puo' che essere positiva . ;) C'è un aspetto che spesso viene tralasciato: Io vorrei sapere, considerando i tempi che corrono, quando potro' avere una stabilita' tale da potermi "permettere" una famiglia. Infatti senza stabilita' economica si blocca tutto un meccanismo naturale... lavoro=casa=matrimonio=FAMIGLIA senza il primo anello non si PUO' costruire un futuro. Questa è la preoccupazione che mi toglie il sonno la notte! Altro che schizzinosi... vorrei poter vedere Lei in una situazione come la nostra. Voi dovreste parlare con piu' rispetto... perche' non ci state dando i mezzi.

Paolo
Cara Ministra Fornero, ho la fortuna di avere un ottimo lavoro in una organizzazione internazionale a Ginevra. Evito di raccontarle i commenti che in ambienti stranieri si fanno sul suo operato e sulla sua neutralità, imparzialità nonché capacità di giudizio. Lei avrà studiato, ma non è sufficiente studiare per imparare a mettere in pratica quello che si studia. Lei pecca di presunzione, lei non parla, straparla. Ma come evitare questo non si impara, infatti la classe non è acqua. Ha il pallino della persona disposta al dialogo, ma tenendo una mano nascosta dietro la schiena, pronta a colpire contro le sue stesse dichiarazioni. La coerenza non fa parte del suo essere. Io non le dico di mandare sua figlia a lavare i piatti in un ristorante ciñese di quarta categoría, troppo facile. Ci vada lei personalmente, non sia troppo “choosy”. Un consiglio, parli meno. Eviterà di rendersi ridicola non solo in Italia ma anche qui a Ginevra, non per lei ma perché dietro di lei ridicolizzano un governo di tecnici e scienziati capaci di togliere addirittura a chi è'già stato toccato nella vita, come gli invalidi. Gli invalidi, già: quelli non possono scappare. Abbia almeno il coraggio di piangere di meno e vergognarsi di più togliendosi di dosso una espressione tra le piu ipocrite che abbia mai visto nella mia lunga carriera internazionale.

Tiziana
La Fornero dovrebbe dimettersi per il solo fatto di aver “offeso” i giovani del nostro Paese e, pertanto, il futuro di questa società. Oggi parlare è facile quando si appartiene ad un'altra generazione, più matura e, se vogliamo, più privilegiata rispetto alla nostra. Questa vergogna deve finire e spero che i giovani si ribellino ad una politica che non fa che deligittimarne le potenzialità e le risorse, soprattutto. Perché i giovani sono la risorsa fondamentale di un Paese, una risorsa su cui investire e su cui puntare, proprio perché rappresentano il futuro del Paese. L'Italia è fatta di giovani che studiano e lavorano, si sacrificano e in alcuni casi, sono anche disperati, perché precari e senza alcun futuro, poiché come tutti sappiamo la precarietà non permette di costruire una famiglia, di avere una casa propria, di fare un mutuo, di acquistare beni a lunga durata, di fare figli da crescere (e che costano!), di costruirsi un domani migliore! Non esiste proprio che questi politici vogliano fare il bello e il cattivo tempo in un'Italia dove non c'è altro che miseria e dove i sacrifici non si contano più. I giovani sono privi di futuro in questo BelPaese! E persone come la Fornero fanno cadere le braccia! VERGOGNA! DIMISSIONI SUBITO! E quando non avrà più un lavoro o una poltrona adeguata, non diventi pure lei una CHOOSY!

Riccardo
Ho 44 anni, una laurea in economia e commercio, una famiglia e un lavoro da impiegato che cerco di tenermi stretto (anche se le sensazioni non sono positive). Non mi sento choosy, la pagnotta a casa la devo portare, quindi ho fatto anch'io un po' di tutto (quando qualcosa da fare ancora si trovava). Mi rendo conto di essere un privilegiato ma da qualche mese (vedi le sensazioni negative esposte sopra) vivo nella paura di non poter mantenere la mia famiglia stato che poi è quello che molti miei coetanei si trovano a vivere. Un post mi ha colpito e di quel messaggio vorrei parlare al Ministro. Una ragazza parlava di dignità, condizione che dovrebbe essere garantita dallo stato alle persone in difficoltà, dignità che invece viene calpestata dalle continue lezioni impartite da zoticoni che non conoscono il prezzo del pane, che non vivono le nostre ansie, che predicano il sacrificio e praticano il più bieco nepotismo. Ministri e politici che collocano i figli nei cda di società amministrate da "amici", che creano ed occupano sistematicamente poltrone, che si mangiano senza dignità il futuro dell'italia. Signora Fornero, una Signora con pensione minima che vive di fronte a mia madre fa le capriole per arrivare a fine mese con il figlio, disoccupato da tre anni, quest'ultimo si prodiga a far di tutto ma trova ben poco; l'altro giorno mi ha confessato "sai Riccardo, ora non me lo posso permettere, ho dovuto disdire anche la luce ai miei morti, ma se mio figlio trova un lavoretto, vorrei prendere un gattino." Ha capito Ministro, un gattino, non un gioiello o una casa in montagna, questa è l'Italia; Lei non ha alcuna connessione con questa realtà, se ancora ha un cuore lo dimostri, chieda scusa ai miei coetanei che non riescono a guardare in faccia i loro figli quando chiedono loro un gioco o un gelato, chieda scusa a chi è costretto economicamente e NON moralmente ai margini della società, valuti se è adeguata a rivestire posizione che ricopre. Ragazzi "no Choosy" un grande, forte, sincero abbraccio.