"vogliamo soluzione piu' equa"

Tagli alla scuola, Bersani: non voteremoLegge stabilità, "riequilibrare rapporto Iva-Irpef"

"Darebbero colpo a offerta formativa", così il leader del Pd. Critiche anche all'aumento dell'Iva con la riduzione dell'Irpef: "I redditi più bassi risultano in assoluto i più penalizzati"

21 Ott 2012 - 18:45
 © LaPresse

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"Voglio dirlo con chiarezza: noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola, sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull'organizzazione scolastica e finirebbero per dare un colpo ulteriore alla qualità dell'offerta formativa". Così Pier Luigi Bersani dice un no forte e chiaro ai provvedimenti sull'istruzione nella legge di stabilità. E aggiunge: "Cercheremo una soluzione più equa nel rispetto dei saldi".

"In questi giorni continueremo con i dipartimenti del Pd e con i gruppi parlamentari nell'approfondimento della legge di stabilità e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza. Nel rispetto dei saldi chiediamo al governo di rendersi disponibile a modifiche significative". E' quanto sottolinea in una nota il segretario del Pd.

"Noi metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta a incoraggiare la domanda interna. Metteremo attenzione al tema ancora aperto degli esodati. In particolare, voglio dirlo con chiarezza, noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola", afferma Bersani.

Relatore Pd: "La legge stabilità colpisce i redditi più bassi"
Nella composizione della legge di stabilità "i redditi più bassi risultano in assoluto i più penalizzati". Lo afferma il relatore della norma, Pier Paolo Baretta del Pd, che chiede un "serio confronto tra la maggioranza ed il governo". "Converrà - auspica Baretta - rimodulare la distribuzione tra la riduzione dell'Irpef e l'aumento dell'Iva".

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