Il sindaco di Firenze da Torino replica alla polemica sulla finanza: "Questa sinistra è ossessionata dal denaro". E attacca il premier Monti: "Chi vi dice che la crisi è finita vi sta prendendo in giro"
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La battaglia di Matteo Renzi per le primarie riparte da Torino, da un PalaOlimpico gremito. "La sinistra che vogliamo - dice - è la sinistra del coraggio, quella che decide e che è disposta anche a sbagliare". Poi attacca Bersani: "Le faremo lo stesso le primarie, qualsiasi regola ci mettano. E' più bello vincere con le regole degli altri". E infine contro Monti: "Chi vi racconta che la crisi è finita vi sta prendendo in giro".
"Non c'è fine alla crisi - riprende Renzi -. La crisi è un cambiamento, quindi contiene delle opportunità". Proprio ieri infatti Mario Monti era intervenuto sul tema della crisi dicendo che vede avvicinarsi la fine di questo difficile momento.
"Far ridere i poveri, non far piangere i ricchi"
E' proprio in apertura del suo intervento al PaolaOlimpico che il sindaco di Firenze replica alle polemiche sulle sue frequentazioni con finanzieri, come Davide Serra, per le loro attivitù svolte alle Cayman, cosiddetto "paradiso fiscale". "Scusate - dice con una battuta -, sono arrivato in ritardo perché avevo un aereo dalle Cayman... Questa sinistra è ossessionata dal denaro. La sinistra dovrebbe far ridere i poveri e non far piangere i ricchi".
"Il mio Pd è in vantaggio"
Nella battaglia infinita con Bersani dice di essere sicuro che il suo Pd piace di più di quello tradizionale. "Il mio - afferma - arriva al 40 per cento, il loro Pd al 25 per cento".
A Bersani: "Cambiate le regole perché avete paura"
"Non abbiamo paura delle nuove regole, a noi non fanno male, ma fanno male a te, caro segretario, perché cambiando le regole hai messo le condizioni di poter dire che queste primarie sono ispirate dalla vostra paura e non dal nostro coraggio".
"Chi vuole governare il Paese deve avere il coraggio di mettere tutto ciò che può sul tavolo - continua -, non può aver paura del voto dei 17enni o del voto libero degli italiani modificando delle regole che erano sempre state le stesse. Noi le faremo lo stesso le nostre primarie, siamo disponibili a fare di tutto, noi non ce ne andremo da casa nostra neppure se ci cacciano ma ci dispiace per il nostro segretario perché l'impressione di voler cambiare le regole in corso d'opera non è stata dettata dal tentativo di infiltrazioni della destra. Quando le primarie sono state infiltrate, come a Napoli, ad infiltrare sono stati i capibastone del centrosinistra, non quelli della destra".
"No a una sinistra integralista"
E ancora, sulla "sinistra che vorrei": "Noi siamo di sinistra perché pensiamo che il futuro sia casa nostra, perché pensiamo che la sinistra sia curiosità e voglia di conoscere, la sinistra non può essere talebana e integralista, non può pensare che chi la pensa esattamente come me vada distrutto con tutte le armi. Questa non è la nostra sinistra, è la loro".
"Conosco bene i danni del rapporto tra finanza e politica"
Il candidato alle primarie del centrosinistra torna poi a parlare delle polemiche suscitate dalla sua cena milanese con esponenti dell'alta finanza e ribattee: "Conosco bene che danni ha determinato il rapporto tra finanza e politica. In sei mesi hanno distrutto quanto i senesi hanno creato in 600 anni. E poi c'è la politica al governo che il giorno prima dell'Opa su Telecom chiama gli artefici capitani coraggiosi. Una cosa che ha fatto dei danni che Telecom paga ancora adesso". Ancora, sulla polemica dice che "l'Unità mi ha ferito violentemente. Ha detto che le nostre idee sono fascistoidi. E per me fascista è un insulto. Faremo un buon servizio alla sinistra quando recupereremo la correttezza del linguaggio".
"Se perdo non scappo"
Renzi assicura che, se perderà le primarie, non farà un partito nuovo. "Io non scappo con il pallone sottobraccio - spiega -. La nostra sinistra è leale. Quando si perde si dà una mano a chi vince. Si può perdere, ma non si può perdere la faccia. Non scateneremo una guerra. Lavoreremo con il sorriso".