Secondo il quotidiano, nel vertice di mercoledì il Cavaliere avrebbe affermato che gli ultimi scandali hanno offuscato l'immagine del partito. Ora sarebbe pronto alla svolta: entro 2 settimane trasformare il partito in lista civica o in Forza Italia 2.0
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Silvio Berlusconi sarebbe ormai pronto ad archiviare il Popolo delle Libertà così com'è per dare vita a una lista civica o una "Forza Italia 2.0". A lanciare l'indiscrezione è "Il Giornale", secondo il quale Berlusconi avrebbe preso la decisione dopo il vertice notturno di mercoledì. La svolta dovrebbe avvenire nel giro delle prossime due settimane.
Alemanno: "A Roma meglio non con lista Pdl, azzeriamo il partito"
Intanto c'è fermento tra gli ex An. "Non sarebbe opportuno presentarsi, almeno su Roma, con la lista Pdl. Soprattutto nel Lazio ci sono segnali negativi e quindi bisogna presentarsi con una situazione rinnovata". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sulla reale volontà degli ex An di uscire dal Pdl, secondo il primo cittadino dell'Urbe, "ci sono delle ipotesi diverse". Alemanno spera in un "grande azzeramento e ricostituzione unitaria e non separata. Se questo non dovesse avvenire possono esserci degli elementi di scomposizione, non solo ideologica di destra". Poi mette in guardia: "Attenzione a fare un'operazione solo di lifting, perché questo non sarebbe accettato né dagli italiani in generale né dai nostri elettori".
Un occhio al passato
Silvio Berlusconi ha ammesso al vertice del Pdl di lavorare da tempo a un nuovo progetto che riformi il partito scosso da divisioni, scandali e perdita di consensi. Il Cavaliere guarda al futuro ma con un occhio al passato, al 1994, vale a dire la nascita di Forza Italia. Nelle ultime ore ha perfino incontrato diversi protagonisti di quel momento storico, come Stefania Prestigiacomo, Antonio Martino, Claudio Scajola e, secondo alcune fonti pidielline, Beppe Pisanu, da tempo in "contatto" con i centristi.
Nessuno sarà mandato via
Berlusconi si è anche premurato di rassicurare i suoi: nessuno sarà mandato via, avrebbe garantito, non ho intenzione di procedere con nessun repulisti. Non sarà presa l'accetta, non saranno fatti "tagli lineari", avrebbe ancora spiegato, ma bisogna andare oltre il Pdl, non un "predellino", ma tutto sarà studiato nei minimi dettagli e a tempo debito.
Non un partito tradizionale
Nel progetto berlusconiano non c'è la creazione di un partito tradizionale, bensì di un qualcosa di snello, aperto alla società civile e caratterizzato da volti nuovi. "Si parla di Pdl 2.0 o di una lista civica nazionale aperta a tutta l'area moderata", scrive "Il Giornale".
Forse lui non scenderà in campo
Da qui anche l'ipotesi che a guidarlo non sia Berlusconi in persona, bensì una personalità esterna, slegata dal mondo politico di oggi.
L'ipotesi Montezemolo
Nel corso del vertice a via del Plebiscito sarebbe spuntato di nuovo il nome di Luca Cordero di Montezemolo, che però non sembra intenzionato a rientrare in un progetto connotato solo nel centrodestra.
Entro 2 settimane
Sempre secondo "Il Giornale", il progetto berlusconiano di riforma del partito sarebbe pronto nel giro di 2-3 settimane. Il segretario Pdl, Angelino Alfano, starebbe preparando un documento in 10 punti per il nuovo partito. Ma molto dipenderà dalla nuova legge elettorale. Per il quotidiano, il lancio "avrebbe senso almeno una settimana prima del 28 ottobre, data delle elezioni regionali in Sicilia". Due mesi dopo ci sarà anche l'appuntamento elettorale con la Regione Lazio.