quattro consiglieri

Torino, hanno la residenza a 140 chilometri dal consiglio ma molti dicono "non ci vivono"

Il trucchetto di quattro consiglieri piemontesi per richiedere i rimborsi chilometrici

04 Ott 2012 - 12:28
 © Istockphoto

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Continua la saga di rimborsi e rimborsini, poche migliaia o centinaia di euro che si ammucchiano le une sulle altre fino a creare, a livello nazionale, una montagna da milioni di euro. Tante piccole gocce che scavano la roccia poco per volta fino a che gli amministratori locali non gridano “le nostre casse sono vuote” puntando il dito contro i temuti tagli.

L’ultimo caso riguarda di rimborsi "generosi" riguarda quattro politici torinesi, i consiglieri di Circoscrizione: Massimo Calleri, Luciana Pronzato, Stefania Franchi e Marco Rabellino. Tutti residenti a Sambuco, paesino di montagna in provincia di Cuneo, a 140 chilometri dal Capoluogo di provincia, sede del proprio lavoro. Il problema è che secondo molti – come riporta l’edizione torinese de “La Stampa” - non abitano in paese.

Di padre in figlio. Il padre di Marco Rebellino, Renzo, siede tra i banchi della Provincia, mentre Gianluca Noccetti, consigliere della Circoscrizione 5, non risiede in paese da pochi mesi; in compenso il padre, Franco, sta a Seisoglio, sempre in provincia di Cuneo. Sono stati eletti delle liste No Euro, Lega Padana Piemont, Pensionati e per la loro attività politica in città richiedono rimborsi per i viaggi tra Torino al paesino vicino al confine con la Francia.  Andata e ritorno sono 280 km, pagati 39 centesimi l’uno, che alla fine dell’anno valgono in teoria fino a settemila euro ciascuno.

Discorso etico a parte, ad essere preoccupati sono i presidenti di Circoscrizione torinesi che si vedono recapitare richieste di copertura delle spese chilometriche e incidono sui  bilanci. Quasi 500 euro al mese per Marco Rabellino, 900 per Calleri (che, però, giura di aver rinunciato ai bonus da giugno) e, per lo scorso mandato, 700 euro per Stefania Franchi. E ancora: 3500 euro per Pronzato tra giugno e dicembre 2011, 700 euro per Franco Nocetti nel 2011, mentre il figlio Gianluca ne ha chiesti oltre 2 mila. Tutti quanti, tra l’altro, hanno diritto fino all’ultimo giorno di mandato per reclamare i rimborsi di cinque anni di (presunti) viaggi.

Renzo Rabellino si difende - «abito a Sambuco, ho anche un’attività in zona. È un mio diritto ricevere i rimborsi» il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza in Comune. «È poco credibile che questi consiglieri vivano effettivamente così distante da Torino - dicono i consiglieri Bertola e Appendino -. Chiediamo l’abolizione immediata dei rimborsi chilometrici».

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