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Monti: "Per l'Italia un duro percorso di guerra"
"Al G20 Berlusconi fu quasi umiliato"

"Ci vorrà del tempo", afferma, ma "non ho dubbi" che le misure del governo avranno effetti sulla crescita. Sulla questione spread, il premier dichiara: "Eʼ motivo di frustrazione per il governo"

Ap/Lapresse

L'Italia ha intrapreso "un percorso di guerra durissimo". Lo ha detto il premier Mario Monti all'assemblea dell'Abi. "Mi auguro che tutte le parti sociali si ispirino all'atteggiamento di collaborazione" dimostrato dal presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, ha aggiunto il premier. "Il Parlamento e i partiti stanno dando prova di responsabilità al di là dei nervosismi e delle critiche" e questo dovrebbe dare "serenità sulle prospettive di governo".

"Il giudizio sull'Italia è cambiato"
Il giudizio positivo sull'Italia "è cambiato rapidamente, più di quanto io prevedessi", ha detto il presidente del Consiglio, facendo poi riferimento, nel suo discorso, all'ultimo G20 di Cannes "nel quale tutte le testimonianze mi dicono che Berlusconi è stato sottoposto a una pressione sgradevolissima, per lui e il Paese, prossima all'umiliazione che sostanzialmente, nell'intenzione dei prementi, avrebbe portato l'Italia a cedere buona parte della sua sovranità e discrezionalità".

"Guerra contro i pregiudizi e le scelte fatte in passato"
Parlando delle misure promosse negli ultimi mesi dal governo, Monti ha commentato: "Si è trattato di una guerra contro i diffusi pregiudizi sull'Italia, contro la diffusa e un pò cinica sottovalutazione di noi stessi che si è affermata a una superficiale esaltazione. Una guerra contro gli effetti iniziali di scelte passate". Ci sono stati in passato "esercizi profondi di concertazione" che "hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro".

"Serve tempo ma nessun dubbio su crescita"
"Ci vorrà del tempo", afferma Monti, ma "non ho dubbi" che le misure del governo avranno effetti sulla crescita e l'occupazione, "le cose che i cittadini vedono". A sostegno delle sue parole, il premier ricorda le previsioni di ieri dell'Fmi che parlava di una ripresa dell'Italia nella seconda metà del 2013. "Non dobbiamo sorprenderci - aggiunge - se il risultato psicologico e di mercato, se i benefici delle nostre azioni recenti sono un po' lenti a venire. Non è facile correggere percezioni e comportamenti dei mercati altrui con cambiamenti intensi e recenti della nostra politica economica".

"Spread è motivo di frustrazione per il governo"
Il presidente del Consiglio, citando il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che aveva detto che lo spread è di gran lunga superiore rispetto ai fondamentali dell'economia italiana, affronta anche il nodo del differenziale tra Btp e Bund tedeschi. Lo spread, dichiara, è "motivo di frustrazione per tutti e soprattutto per il governo, che la gente vede come autore di cose positive e di cose negative".

Pareggio di bilancio nel 2013, "fatti progressi"
Il premier esprime soddisfazione parlando dei passi in avanti fatti dall'Italia, specialmente in settori "nei quali la tradizione italiana era di debolezza e non di forza, in particolare è stato fatto un rilevantissimo progresso nel disavanzo pubblico, nel percorso verso il pareggio di bilancio nel 2013".

Vertice Ue, "risultati significativi"
I risultati del vertice europeo, precisa Monti, sono un "progresso significativo". Tuttavia, aggiunge, "poiché i mercati vivono di coerenza e di incoerenza dei messaggi, è facile che queste decisioni somiglino alla tela di Penelope, e questo senza riferimenti al Paese al quale Penelope apparteneva". Nel discorso del premier c'è anche spazio per rivolgere una  critica verso le forme eccessive di concertazione: "Mi auguro che tutte le parti sociali si ispirino all'atteggiamento di collaborazione" ma le parti sociali "debbano restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche".