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Spending review, Monti: "Non è una manovra"
Tagli alla sanità, chiusi 216 mini-ospedali

Il premier presenta la sua proposta agli enti locali dicendo che sisma ed esodati hanno fatto crescere la cifra che si dovrà raccogliere. Camusso: "Governo criptico, attenti ai conflitti sociali"

Ap/Lapresse

La spending review non è "una nuova manovra di finanza pubblica" ma "un'operazione strutturale". A sottolinearlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, ai rappresentanti delle Autonomie locali al vertice sulla revisione della spesa svoltosi a palazzo Chigi.

Per evitare l'aumento dell'Iva ad ottobre, ha avvertito il premier, "occorrono 4,2 miliardi". Però, ha sottolineato ancora, la vicenda egli esodati, e il terremoto in Emilia hanno reso la cifra "molto più alta". Monti ha spiegato poi che "bisogna eliminare gli sprechi, non ridurre i servizi", aggiungendo anche che bisogna "contrapporsi ai tagli lineari, guardando cosa rappresenta una più alta priorità".

"La spending review è divisa in tre fasi". Lo ha detto il premier, precisando poi le varie priorità. "La prima fase è stata avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio ed al Tesoro - ha spiegato Monti -. La seconda sta per partire con il dl in discussione. La terza arriverà tra qualche settimana con un altro dl per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche".

Verso nuovi tagli sulla sanità
Sarà il capitolo della sanità tra i più colpiti dalla spending review. Si va infatti verso un intervento per 3-3,5 miliardi da qui al 2014, che diventano 8-8,5 miliardi se si sommano ai 5 miliardi di tagli già previsti per il prossimo biennio dalla manovra di luglio 2011. Da quanto si apprende, le misure per ottenere questi ulteriori risparmi si starebbero ancora limando e potrebbero puntare, oltre che sulla stretta sull'acquisto di beni e servizi, anche sul sistema di sconti sui farmaci acquistati dal Servizio sanitario nazionale. 

Chiusi 216 piccoli
 ospedali
I piccoli ospedali saranno drasticamente tagliati: veranno chiusi tutti quelli con meno di 120 posti letto. "Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano - si legge nel testo - adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura". Le strutture coinvolte sarebbero 216.

Grilli annuncia tagli nella P.A.
I provvedimenti riguarderanno anche la pubblica amministrazione. I dirigenti saranno ridotti del 20%, mentre il numero dei dipendenti sarà tagliato del 10%. Lo ha detto il vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, l'incontro tra governo ed enti locali. L'intervento estende a tutta la pubblica amministrazione quanto già deciso, attraverso un decreto della presidenza del Consiglio, per Palazzo Chigi e ministero dell'Economia.

Cgil: "No al taglio degli organici"
"E' evidente che se il governo pensa di procedere al taglio degli organici e alla riduzione dei servizi getta benzina su una situazione molto difficile". A sottolinearlo è il leader della Cgil, Susanna Camusso lanciando un allarme: "Attenzione al conflitto sociale".

"Governo criptico"
"Abbiamo trovato un governo reticente e criptico nel dire cosa intende mettere nel provvedimento che farà venerdì. Questo ci ha preoccupato". Così la Camusso al termine del tavolo sulla spending review. La leader della Cgil ha espresso un "giudizio negativo" sul metodo e sul merito.


Sono intanto scattate alla Camera le votazioni sul decreto legge. Al testo approvato dal Senato sono state apportate piccole modifiche con emendamenti della commissione: il decreto, che scade il 7 luglio, dovrà pertanto tornare in Senato.