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Fiducia al governo, 281 i sì al Senato
Monti: "Interventi su Ici, pensioni e giovani"

"Il lavoro del nuovo esecutivo si concentrerà sulla crescita, sui giovani e sulle donne perché il futuro dellʼeuro dipende anche dallʼItalia. Perché lʼUe siamo noi", ha proseguito il neo premier

LaPresse

Il governo di Mario Monti ha incassato la fiducia al Senato.

Nel suo discorso programmatico, il premier ha definito il suo esecutivo come un "governo di impegno nazionale" che "soddisfi le richieste delle forze politiche" e sappia rispondere "alle sfide che il Paese ha davanti a sè". Dovremo, ha sottolineato Monti, "rinsaldare le relazioni civili e sociali" affinché la politica sia nuovamente conosciuta come il "motore del progresso del Paese".

Al Senato passa la fiducia, 281 i sì
Il governo guidato da Mario Monti incassa ampiamente la fiducia al Senato. Su 307 senatori presenti sono stati 281 i voti favorevoli, 25 i contrari e nessun astenuto. La maggioranza richiesta era di 154 voti. Hanno votato a favore tutti i gruppi parlamentari tranne che quello della Lega Nord.

"Poteri forti? Potete stare tranquilli"
"Per quanto riguarda l'atteggiamento del governo o dei suoi membri nei confronti di iniziative e complotti dei poteri forti o delle multinazionali o di superpotenze negli Stati Uniti o in Europa, permettetemi di rassicurarvi, di rassicurarvi totalmente". E quanto Mario Monti ha detto in sede di replica al Senato. "Voglio ringraziare tutti i membri dell'Assemblea, abbiamo preso nota delle vostre proposte che saranno oggetto dell'attenzione delle varie commissioni", ha sostenuto il premier. "Ho grandemente apprezzato - ha aggiunto - il clima di collaborazione o collaborazione d'attesa o di disponibilità da parte di gran parte del Senato. Questo non fa altro che aumentare il nostro impegno".

"Ue sta vivendo uno dei suoi periodi peggiori"
"L'Europa vive uno dei momenti più difficili dal secondo dopo-guerra", ha affermato Mario Monti al Senato per la presentazione del nuovo governo citando "il progetto di grandi uomini politici come Adenaur, Schumann e, vorrei sottolineare, Alcide De Gasperi".

"L'Europa siamo noi"
"La fine dell'euro disgregherebbe il mercato unico". Lo ha detto poi il presidente del Consiglio sottolineando che questa crisi "ha risentito di un difetto di governance" in Europa. "Il futuro dell'euro dipende anche da quello che farà l'Italia. Dovremo convincerli che abbiamo imboccato la strada della riduzione del rapporto tra debito e pil, debito che oggi è al livello di 20 anni fa ed è il terzo più alto" - ha ribadito - "perché l'europa siamo noi".

"Sacrifici distribuiti equamente"
"La distribuzione dei sacrifici sarà equa. E tanto maggiore sarà l'equità della loro distribuzione tanto maggiore sarà la loro condivisione". Lo ha riferito il premier confidando che questo porterà anche a una maggiore condivisione non solo nel Paese ma anche in Parlamento delle misure prese.

"Con le riforme lo spread diminuirà"
"Lo spread dipende dalla capacità del Paese di fare riforme anche e soprattutto riforme di lungo periodo perché "le scelte degli investitori che acquistano debito pubblico sono guidate dalle loro aspettative su come sarà l'Italia fra dieci e vent'anni". Lo ha dichiarato Monti, aggiungendo: "Se falliremo, se non raggiungeremo le riforme che servono, saremo tutti sottoposti a condizioni ben più dure".

"Riformare le pensioni"
"Il sistema pensionistico italiano è tra i più sostenibili d'Europa, ma rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento, tra fasce d'età e categorie, con alcune aree di privilegi". Lo ha affermato il premier proseguendo: "Occorre un intervento per riformare e così rendere più eque le pensioni".

"Risolvere tutto in poco tempo è un'ambizione eccessiva"
Sarebbe "un'ambizione eccessiva pretendere di risolvere in un tempo limitato tutti i problemi che hanno origini profonde e comportamenti consolidati. Noi imposteremo invece il nostro lavoro per mettere a punto gli strumenti da mettere a disposizione dei governi che verranno per cambiare il futuro", ha proseguito.

"Il Fisco può essere modificato a favore della crescita"
Con la premessa che la pressione fiscale in Italia "è elevata", il premier Mario Monti ha comunque spiegato in Senato che questa "può essere modificata per renderla favorevole alla crescita". E per farlo, ha spiegato, si può intervenire su impresa e lavoro.

"Necessario modernizzare il Paese"
L'azione di governo "da un lato darà vita a provvedimenti per affrontare l'emergenza e restituire fiducia al nostro Paese" e "dall'altro vuole delineare un progetto per modernizzare le strutture economiche e sociali in modo da ampliare le opportunita' per imprese, donne e cittadini", ha continuato il presidente del Consiglio al Senato per la presentazione del nuovo governo.

Monti sulle autonomie speciali
Un richiamo al valore costituzionale delle autonomie speciali è stato fatto dal presidente del consiglio Monti. "I rapporti istituzionali con gli enti locali vanno rafforzati nonostante le difficolta' della situazione economica", ha detto, annunciando di assumere le competenze per gli affari regionali.

"Valuteremo correzione conti"
Il Governo Monti attuerà "le manovre dell'estate, completandole con gli impegni assunti in sede europea. Nelle prossime settimane valuteremo ulteriori correttivi".

"Tagli alla politica ineludibili"
"Davanti ai sacrifici che saranno richiesti ai cittadini sono ineludibili interventi sui costi del funzionamento degli organi elettivi". Lo ha affermato il premier Mario Monti intervenendo in Senato tracciando così un percorso di riduzione dei cosiddetti "costi della politica".

"Riordino province con legge ordinaria"
"Il riordino delle province può essere disposto con legge ordinaria, la riforma della Costituzione potrà completarne il processo di cancellazione". Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Monti, al Senato per la presentazione del nuovo governo.

"Buona la regola del vincolo in bilancio"
"La regola del vincolo di pareggio di bilancio può contribuire a mantenere nel tempo i risultati ottenuti e perché il vincolo sia efficace va chiarita la responsabilità dei singoli livelli di governo. In altri paesi europei il controllo e' affidato ad un'autorità indipendenti''. Lo afferma il premier Mario Monti nel suo intervento al Senato.

"L'esenzione dell'Ici è un'anomalia"
"L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali è una anomalia del nostro ordinamento". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, nel discorso programmatico al Senato, dopo aver affermato che sarà necessario "riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare".

"Questione donne indifferibile"
"L'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne è una questione indifferibile. Bisogna conciliare le esigenze del lavoro e della famiglia oltre che di sostegno alla natalità". Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo al Senato annunciando che si studierà "una tassazione preferenziale per le donne".

"L'Italia deve puntare sui giovani e alzare i livelli di istruzione"
"Italia ha bisogno di investire nei suoi talenti, nei giovani. Essere orgogliosa e non trasformarsi in una entità di cui i suoi talenti non sono orgogliosi". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio al Senato aggiungendo: "Bisogna valorizzare il capitale umano mirando ai livelli di istruzione che sono nettamente inferiori alla media europea".

"Maggiore attenzione per gli anziani"

"Va prestata attenzione ai servizi di cura per gli anziani che è preoccupazione crescente per le famiglie", ha proseguito Monti.

"Rigore ma anche crescita"
Il Governo "pone pari attenzione e centralità alla disciplina finanziaria", cioè al rigore nei conti pubblici, "che alle politiche per la crescita".

"Per riscattare l'Italia bisogna essere uniti"
Una "risposta forte e decisa per la crescita, il pareggio di bilancio, l'equa distribuzione dei sacrifici". E' quello che Mario Monti sa essere il suo compito, sul quale riesce anche a scherzare: "Il tentativo è difficilissimo, sennò ho il sospetto che non mi troverei qui oggi...". Aggiunge il premier nel suo intervento in Senato: "I margini di successo sono tanto più ridotti dopo tanti anni di scontro nella politica nazionale", ma "se sapremo cogliere questa opportunità, ristabilendo un dialogo su scelte di fondo, potremo riscattare il Paese e ristabilire la fiducia nelle sue istituzioni".