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Governo, Berlusconi si è dimesso
Urla dalla folla davanti al Quirinale

Il premier: "Le contestazioni? Un qualcosa che mi amareggia profondamente"

Ap/Lapresse

Silvio Berlusconi ha lasciato il Quirinale dove ha rassegnato le dimissioni ed è rientrato a palazzo Grazioli.

Il premier uscente è stato contestato da centinaia di cittadini scesi in strada a Roma. Un'orchestrina ha suonato per festeggiare cantando l'Alleluja di Handel. Oggi alle 9 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvierà le consultazioni.

Giovani bivaccano davanti a palazzo Grazioli
Molti giovani sono davanti a palazzo Grazioli, occupando di fatto via del Plebiscito, continuando i festeggiamenti iniziati dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi. Oltre un centinaio di ragazzi bivaccano in strada con birre e bottiglie di spumante intonando cori ironici nei confronti del premier uscente. La via è chiusa al traffico. Deviati gli autobus.

Tensione e spintoni davanti a palazzo Grazioli
Attimi di tensione davanti a palazzo Grazioli, dove c'è stato qualche contatto tra forze dell'ordine e alcuni cittadini che stavano festeggiando le dimissioni del premier Berlusconi. Su via del Plebiscito è poi tornata la calma, ma diversi giovani sono rimasti seduti in mezzo alla strada, ostacolando il passaggio degli autobus.

Bersani: "Oggi giorno della liberazione"
"Oggi è il giorno della liberazione dell'Italia". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in occasione di un comizio improvvisato fuori la sezione storica del partito in via dei Giubbonari.

Boato di gioia e grida da stadio
Un boato di gioia è esplosa alla notizia che Berlusconi si è dimesso da premier in piazza del Quirinale. Ballano in piazza e gridano: "Libertà... Chi non salta Berlusconi è...".Caroselli da tifo calcistico sono invece esplosi nelle vicine strade.

Berlusconi rientrato a palazzo Grazioli
Silvio Berlusconi è rientrato a palazzo Grazioli dopo l'incontro al Quirinale dove ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio.

Berlusconi lascia il Quirinale dall'uscita secondaria
Silvio Berlusconi ha lasciato il Quirinale dopo aver rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio ha lasciato il Colle da una uscita secondaria.

Formigoni fa le corna e il "dito medio"
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, lasciando Palazzo Grazioli in auto, di fronte ad alcune persone in attesa che contestavano, ha risposto facendo il gesto delle corna e del dito medio ai manifestanti.

Monetine lanciate davanti al Quirinale
Lancio di monete in piazza del Quirinale, monete da 10 e 20 centesimi. Il presidente del Consiglio è appena arrivato al Colle e c'è molta gente in piazza. La gente urla slogan diversi, sventola bandiere tricolori e mette in bella mostra manifesti. "E' arrivata la tua ultima orgia", recita uno di questi.

Ministri contestati in strada
Si è appena concluso l'ufficio di presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli. Tutti i ministri e dirigenti del partito hanno lasciato via del Plebiscito accompagnati da pesanti contestazioni: "Andate a casa, andate a casa", è uno degli slogan così come sono in molti a gridare: "Buffoni, buffoni".

Berlusconi giunto al Quirinale per le dimissioni
Il premier Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale per rassegnare le dimissioni. La folla, che ha aspettato l'arrivo del presidente del Consiglio uscente, è riuscita a occupare via del Quirinale impedendo il passaggio delle auto. La polizia è intervenuto per riaprire il passaggio. Al momento la situazione è tornata sotto controllo.

Berlusconi: "Profondamente amareggiato"
"E' qualcosa che mi amareggia profondamente". Così il premier Silvio Berlusconi, contestato dopo il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi e prima dell'ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli, si rivolge ad alcuni esponenti del partito durante l'ufficio di presidenza e prima di salire al Colle per rassegnare le dimissioni.

"Bella ciao" per i contestatori, inno Mameli per fan Berlusconi
Scontri di cori tra i fan e i contestatori del premier, Silvio Berlusconi, fuori da palazzo Grazioli, dove è in corso l'ufficio di presidenza del Popolo della libertà. I supporter del premier hanno risposto intonando l'inno di Mameli al 'Bella ciao' dei contestatori. Alcuni, tra i contestatori, sono stati identificati dalle forze dell'ordine.

Applausi a Berlusconi, lui si avvicina e saluta

Il premier Silvio Berlusconi è rientrato a palazzo Grazioli accolto dai suoi sostenitori: "Silvio, Silvio!"; "libertà, libertà!": questi i cori che hanno convinto il presidente del Consiglio ad affacciarsi dal cancello salutando a braccia alzate i suoi supporter. "Eroe di libertà, lotta per noi!" e "c'è solo un presidente" recitano due striscioni tenuti da numerose persone, che stavano aspettando il premier dietro la barriera, composta da una decina di fioriere, posta a protezione del portone d'ingresso. "Siamo qui per dire al nostro presidente che, nonostante il momento, l'Italia più giovane è con lui - afferma una ragazza - le sue dimissioni sono per noi una pugnalata".

Cori contro il premier e i ministri
"Tutti a San Vittore", "vai a casa", hanno gridato più un centinaio di persone assiepate dietro le transenne di piazza Colonna mentre era in corso il consiglio dei Ministri a palazzo Chigi. La protesta dura da ore e a farne le spese è stato il Guardasigilli Francesco Nitto Palma che al termine del Consiglio dei ministri è uscito a piedi dall'ingresso principale ed è stato "assediato" da tv e stampa, mentre gli gridavano "buffone, buffone".

Carfagna a contestatori: "Stiamo andando a casa"
Il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, entrando poco fa a palazzo Grazioli, risponde con un sguardo di sfida al grido "era ora, vai a casa". Il ministro aveva risposto diplomaticamente scendendo dall'auto: "stiamo andando a casa". Pronta la replica dell'altra donna: "sì, però adesso restaci".

Dito medio di Sacconi a contestatori
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, entrando nella residenza romana di Silvio Berlusconi, ha risposto al coro "buffone, te ne devi andare" alzando il dito medio.

Contestata il ministro Meloni
Urla e fischi dalla folla accalcata davanti a Palazzo Chigi, contro il ministro per le Politiche alla gioventù Giorgia Meloni. Il ministro è uscito tra la folla a Piazza Colonna ed è stata aggredita verbalmente dai cittadini, molti dei quali urlavano "vai a fare anche tu il bunga bunga".

Tensione tra i Forza Nuova e manifestanti
Momenti di tensione in via del Corso, a pochi metri da Palazzo Chigi, mentre era in corso il Consiglio dei ministri. Alcuni militanti di Forza Nuova sventolando le loro bandiere si sono aggregati ai manifestanti e hanno urlato contro il governo, e in particolare contro Berlusconi, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Immediatamente sono stati contestati dai manifestanti, che gli urlavano "fascisti, fascisti", chiedendo alle forze dell'ordine di allontanarli. Dopo l'intervento della polizia, tutto è tornato alla normalità.