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Fini: il governo non può più andare avanti
"Sì alla patrimoniale, contrario solo il premier"

"In questa fase ci vuole un esecutivo di larghe intese. Altrimenti, meglio votare"

LaPresse

"Il governo non ce la fa più.

Non possiamo andare avanti così". Il presidente della Camera sostiene l'idea della patrimoniale, che "non è un'idea bolscevica", e chiede una svolta. "La Confindustria - continua - dice 'Mettiamo una tassa sui patrimoni'. E gli italiani lo capiscono benissimo". " Se non si riesce a dar vita a un governo di larghe intese va bene - continua -. Altrimenti è meglio che si vada a votare".

Insomma, la patrimoniale si può fare, eccome, secondo la terza carica dello Stato. "La Confindustria, che non è proprio un'organizzazione bolscevica dice: mettiamo una tassa sui patrimoni, gli italiani lo capiscono benissimo. Se, al contrario, dicono, interveniamo sul mercato del lavoro, rendendo più facili i licenziamenti, gli italiani qualche motivo per arrabbiarsi credo lo abbiano. Berlusconi è contrario e tutti hanno capito il perché. Perché difende i suoi interessi", ha detto Fini intervenendo ad "Agorà" su Rai 3.

"Questo governo non può andare avanti"
"Possiamo continuare ad andare avanti con un esecutivo che, se sta bene, va avanti con un voto? Non credo sia nell'interesse del Paese", riprende il presidente della Camera, che continua: "Il Presidente della Repubblica fa quello che aveva annunciato: segue l'evolversi della situazione", ma "ieri il governo ha partorito il topolino": "Qui non ci sono le misure e non ci posso essere larghe convergenze" sulle misure, ha detto.

"Niente decreto, tutta colpa di Berlusconi"
Secondo Fini, Silvio Berlusconi è "diventato il burattino principale" del teatrino politico italiano. Se il governo non ha varato un decreto, ha detto ancora Fini, la colpa "non è del Quirinale" ma del fatto che "Berlusconi difende i suoi interessi" e "dalla sua incapacità di governare". Fini ha detto che "la situazione italiana è talmente grave per la credibilità del nostro esecutivo, che anche un provvedimento efficace o dignitoso brucia i suoi effetti. Le vicende degli ultimi mesi, i comportamenti incomprensibili agli occhi del mondo hanno fatto si che il Presidente del Consiglio non sia creduto. Mi spiegate in quale altro Paese del mondo può accadere che un ministro dell'Economia e il presidente del Consiglio non si parlino? Il problema è la credibilità del presidente del Consiglio".

"Sì a un governo di larghe intese"
"Nessuno auspica che Berlusconi vada via per dar vita a un governicchio che sta in piedi con tre convertiti", dice poi sull'ipotesi di un cambio al vertice. O si fa un esecutivo appoggiato "da tutte le forze che si sentono in grado di presentare sacrifici agli italiani, altrimenti si va a votare". "Prescindo dai nomi, "su chi dovrebbe guidare un nuovo governo , dice ancora Fini, ma "il problema non è la bontà della medicina, è la credibilità del medico, non è la minestra, è il cuoco".