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Giornata per le vittime del terrorismo, Berlusconi: "I magistrati uccisi sono degli eroi"

E il presidente Napolitano punzecchia: "Bisogna onorare la magistratura prima di poter parlare di riforme"

LaPresse

"I magistrati uccisi dal terrorismo sono delle figure eroiche, davanti alle quali ci inchiniamo tutti".

Lo ha detto Berlusconi in tribunale a Milano. "Indebiti - ha aggiunto - i paragoni tra pm e Brigate rosse". Sulla giustizia attuale, il premier ha ribadito: "C'è una richiesta all'interno del mio partito di una commissione di inchiesta per evidenziare se all'interno della magistratura c'è un'associazione con fini a delinquere".

Nel Giorno della memoria per le vittime del terrorismo Berlusconi ha affermato che è "un fatto gravissimo che ci siano stati movimenti terroristici come le Brigate Rosse, i quali hanno fatto troppe vittime". Riguardo ai magistrati uccisi dai terroristi, il premier ha detto: "Noi siamo grati a questi magistrati e ci inchiniamo tutti. Magistrati che sono figure quasi eroiche, anzi, eroiche".

Premier: "Stop a tribune mediatiche per terroristi"
"Diciamo basta alle tribune mediatiche e universitarie concesse con disinvoltura ai terroristi che sono stati protagonisti feroci e criminali di quegli anni. Per questo - ha dichiarato il premier - diciamo basta all'umiliazione delle vittime e dei loro parenti. Per questo dichiaro oggi l'impegno del governo a contribuire ad aprire tutti gli armadi della vergogna perché nessuna strage rimanga più avvolta nel mistero. Dobbiamo col mare una grande sete di giustizia e di verità, in modo concreto, senza retorica. Lo faremo. E sarà il modo migliore per onorare la memoria delle oltre 400 vittime innocenti della sanguinosa ideologia del terrorismo".

Berlusconi: "Manifesti anti pm sono indebiti"
"Sono assolutamente una cosa indebita". Così Silvio Berlusconi in tribunale a Milano risponde a distanza parlando dei manifesti anti-pm. Il premier inoltre ha spiegato di aver chiamato Roberto Lassini, indagato per la vicenda dei manifesti, per "fare una telefonata di ringraziamento vista la sua rinuncia alla candidatura" per le elezioni milanesi. 

Napolitano: "Onorare toghe prima di parlare di riforme"
Bisogna prima essere consapevoli "dell'onore che si deve alla magistratura" per poi lanciare "ogni produttivo appello alla collaborazione necessaria per le riforme necessarie". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Giornata della memoria per le vittime del terrorismo.

Palamara: "Parole di Napolitano sono inequivocabili"
"Le parole del presidente della Repubblica sono inequivoche. A nome dell'intera magistratura dico grazie a Napolitano". Così il presidente dell'Anm Luca Palamara ha commentato il discorso del capo dello Stato. Per Palamara le parole di Napolitano rappresentano "un momento di conforto per andare avanti". Ma anche, aggiunge il presidente dell'Anm, "il rispetto che la magistratura ha sempre avuto nei confronti di tutte le altre istituzioni e che, purtroppo, nell'ultimo periodo, nei confronti della magistratura, alcuni rappresentanti del governo e delle forze politiche hanno perso".

"Battisti non estradato, incomprensibile"
Il presidente Napolitano giudica "incomprensibile" il fatto che non sia ancora stata completata l'estradizione del terrorista Cesare Battisti. Durante la cerimonia al Quirinale, il Capo dello Stato ha puntato il dito contro le "residue mistificazioni" nei confronti della giustizia italiana che "pesano, ad esempio, sui rapporti tra Brasile e Italia nella vocenda dell'estradizione, rimasta incomprensibilmente sospesa, del terrorista Battisti".

Napolitano abbraccia i parenti delle vittime
Parlano i parenti delle vittime, e sono testimonianze ancora adesso strazianti. Napolitano rompe il protocollo, si alza dalla poltrona posta al centro del Salone dei Corazzieri e li abbraccia tutti, uno ad uno. Prima ancora dei figli, dei fratelli degli uccisi ha preso la parola Ernesto Lupo, primo presidente della Corte di Cassazione. Si scaglia contro "l'affissione di indegni manifesti, frutto del disprezzo della verità o di ignoranza della storia e della realtà". Sono quelli attacchinati qualche settimana fa sui muri di Milano, su iniziativa del candidato Pdl Lassini, in cui pm e Br erano messi sullo stesso piano. Un "accostamento indegno" tra "chi opera per la tutela e il ripristino della legalità e chi l'aggredisce per snaturarla e neutralizzarla".