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Fondi Emilia-Romagna, tutti i partiti sono indagati per peculato

Da ottobre del 2013, oltre gli 8 Pd, tutti i capigruppo sono iscritti nel registro della Procura

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Riguarda tutti i gruppi dell'assemblea legislativa l'indagine per peculato sulle spese dei consiglieri dell'Emilia-Romagna. Da ottobre 2013 risultano indagati tutti i capigruppo (Pd, Pdl, Udc, M5S, Ln, Sel-Verdi, Idv, Misto e Fds). Oltre a loro e agli 8 Pd di cui si è saputo martedì, nuove iscrizioni riguardano anche altri. Su questa vicenda esponenti del Pd hanno dovuto rinunciare alle primarie di partito.

Sia Matteo Richetti sia Stefano Bonaccini, i due "big" del Pd emiliano-romagnolo indagati per peculato per le spese del consiglio regionale, hanno avuto la possibilità, attraverso i propri legali, di visionare gli atti e così capire di cosa sono accusati. Questo anche se la maxi-inchiesta della Procura di Bologna sui rimborsi di tutti i consiglieri non è ancora formalmente terminata con l'avviso di chiusura. Di fatto, le posizioni dei due, ovvero le spese che gli inquirenti hanno valutato di contestargli, sono sostanzialmente definite.

Dopo aver fatto istanza ex 335 Cpp e aver ottenuto la certificazione che ha confermato le iscrizioni, l'avv. Vittorio Manes per Bonaccini e Gino Bottiglioni per Richetti hanno fatto richiesta di vedere gli atti. Come avviene anche in altri casi, i Pm hanno dato l'ok. L'indagine è suddivisa in fascicoli e ciascun fascicolo riguarda un gruppo consiliare. Poi all'interno ci sono "sottofascicoli" per ogni posizione individuale: questi, secondo quanto si apprende, sono quelli a cui hanno potuto accedere i due. Ad oggi, Richetti e Bonaccini risultano gli unici consiglieri ad aver fatto l'istanza per conoscere la propria posizione. Bonaccini avrebbe già formalizzato alla Procura la richiesta di essere ascoltato, ed è possibile che anche Richetti lo faccia.

Bonaccini sentito in procura a Bologna - Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd in Emilia-Romagna e candidato alle primarie per le Regionali, è stato sentito nel pomeriggio negli uffici della procura di Bologna. Il responsabile nazionale enti locali Pd aveva formalmente chiesto di essere ascoltato per chiarire.