Gli esperti hanno notato che i .soggetti tendevano a sottovalutare l'imminenza di questo istante nel caso in cui erano presenti immagini di animali minacciosi, come serpenti o ragni, rispetto a immagini "neutre", come quelle di un coniglietto o di una farfalla. "Maggiore era la paura dell'oggetto in avvicinamento, e maggiore era la sottostima del tempo di collisione" sottolineano gli studiosi. Da qui, il loro consiglio: "Quando si avvista qualcosa di pericoloso che sta per colpirci, meglio muoverci mezzo secondo prima che mezzo secondo dopo".