Sharon Stone all'asta per l'Aids
Per beneficenza nove fotografie uniche
Nove scatti inediti di Sharon Stone all'edizione romana dell'amfAR Cinema Against Aids, un'asta a favore della ricerca sull'Hiv.
L'attrice, che condurrà la manifestazione, ha deciso di mettersi in gioco per una causa a cui tiene particolarmente: "Ho visto tante persone care ammalarsi e cadere" ha detto a Vanity Fair. Ma tra figli, lavoro e beneficenza, non lo trova un fidanzato? "A me interessa solo l'amore, quello vero".
Vanity Fair ha commissionato al fotografo Mark Liddell un portfolio dedicato alla diva e ne ha realizzato per loccasione una tiratura unica che raccoglie nove foto originali tra quelle realizzate a Los Angeles qualche settimana fa. La raccolta andrà al miglior offerente per raccogliere fondi destinati alla lotta contro quello che, insiste Sharon, "non è un incubo del nostro passato, ma del nostro presente".
Se un tempo la tendenza era quella di associare lAids allomosessualità, ora il nuovo luogo comune sullAids è che sia una malattia ormai sotto controllo. I farmaci funzionano, la prevenzione ha ottenuto risultati. "È quello che si vuole far credere. In realtà, i sieropositivi sono 40 milioni. Noi due stiamo parlando da dieci minuti. Ecco, in questi dieci minuti sono morti almeno dieci bambini", dice la Stone.
"Le vittime sono soprattutto le donne. Il fatto che in alcuni ambienti privilegiati ci sia facilità di accesso ai farmaci non ha risolto il problema. Però ai governanti di nessun Paese al mondo piace farlo sapere. Mi è capitato di andare in ospedali a visitare i malati e di sentirmi dire che quelle non erano persone del luogo ma venivano, per dire, dallEtiopia. Più ci ostiniamo a pensare che lAids non ci riguarda da vicino, meno siamo in grado di combatterlo", continua lattrice.
Sharon ha le idee chiare. Anche negli affari di cuore: "Intorno a me vedo gente insicura, che si accontenta di sentimenti di bassa lega".