FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento
Contenuto sponsorizzato

Anche la pasta diventa green: Pasta Garofalo pubblica il suo primo Report di sostenibilità

Dall’impegno sulla qualità delle materie prime a quelli sul lavoro e sull’utilizzo di energia rinnovabile, ecco scelte e obiettivi dello storico pastificio di Gragnano

Prodotti sicuri e di qualità, centralità delle persone, rispetto per l’ambiente. Sono i tre pilastri sui quali si fonda l’idea di sostenibilità del Pastificio Garofalo, uno dei più antichi, noti e apprezzati produttori italiani, che nel suo primo Report di Sostenibilità (il precedente, del 2019, è stato utilizzato solo internamente come una sorta di “guida”) racconta la propria storia, le proprie scelte e i propri obiettivi.

Qualità e sicurezza

A partire da quelle relative al prodotto, che è lo strumento del successo del pastificio di Gragnano: l’attenzione a qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare, rileva il rapporto – redatto in collaborazione con Lifegate in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” –, si concretizza nei continui controlli sui prodotti e sui processi, sia nello stabilimento di produzione sia presso i fornitori. E dal 2018, anno di lancio del sito comesifagarofalo.it, la grande attenzione per la qualità e la sicurezza dei prodotti viene condivisa anche con i consumatori.

 

Come nasce la pasta Garofalo

La pasta Garofalo nasce da una semola fornita da mulini di qualità e il più possibile vicini allo stabilimento, in modo da rendere più efficiente il trasporto e minimizzare l’impatto ambientale. Nel 2020 l’azienda si è anche dotata di una struttura di silos di stoccaggio in Puglia per poter ottenere una migliore selezione di partite di grano italiano di altissima qualità.

 

Il grano

Grano che oggi proviene principalmente dall’Italia e dall’Arizona, le due aree geografiche che in questo momento garantiscono la qualità Garofalo, il rispetto dell’ambiente e i livelli di sicurezza alimentare più elevati. L’azienda gragnanese predilige comunque i produttori italiani, e in particolare quelli il più possibile vicini allo stabilimento: nel 2020 i fornitori italiani rappresentano l’89,1% della spesa complessiva (contro l’85,3% nel 2019) con il 15% di fornitori campani.

 

Il lavoro

Grazie allo sviluppo dell’attività, nel 2020 il personale di Pastificio Garofalo è aumentato: nonostante l’anno particolarmente difficile in piena pandemia, l’azienda ha assunto 19 persone (+35.7% rispetto all’anno precedente), 16 delle quali di età inferiore a 30 anni a conferma della volontà di dare sempre più spazio ai giovani. A fine anno in organico c’erano quindi 215 persone, il 6,4% in più rispetto al 2019. Ed è aumentata anche la presenza femminile (32 le donne, +33,3% rispetto al 2019) con ruoli anche importanti e decisionali nel laboratorio e nella produzione, settori storicamente a prevalenza maschile.

 

L’impegno per il personale

Non stupisce quindi che il Pastificio Garofalo, grazie all’impegno per la promozione di un ambiente sempre più inclusivo, negli ultimi due anni sia stato tra i 20 finalisti al premio Diversity & Inclusion Brand Award. L’attenzione per i lavoratori si è però concretizzato anche nell’impegno ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e a favorire la conciliazione vita-lavoro.

 

Pasta a energia rinnovabile

Per essere davvero buona, però, una pasta deve anche essere attenta all’ambiente: per questo il Pastifico Garofalo utilizza misure per ridurre i consumi energetici e incrementare l’utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili; nel 2020 lo stabilimento ha utilizzato 26.684.746 kWh di energia, di cui circa il 71% è stata autoprodotta attraverso l’impianto di cogenerazione e l’1,1% tramite l’impianto fotovoltaico. Inoltre è prevista l’installazione di un nuovo impianto di trigenerazione e l’ampliamento di quello fotovoltaico per arrivare al 100% del fabbisogno di energia elettrica coprendo anche una consistente quota di quella termica.

 

L’impegno sul packaging

Da quasi 15 anni, poi, il Pastificio Garofalo ha scelto di utilizzare carta riciclata (proveniente dalla differenziata di aziende e cittadini campani) per i suoi imballaggi secondari, evitando nel 2020 emissioni di CO2 per 350 tonnellate. Per l’imballaggio primario, invece, la scelta resta per ora la plastica, che è il materiale ottimale per garantire e preservare le caratteristiche chimico-fisiche della pasta e quelle di sicurezza alimentare. Pur essendo al 100% riciclabile, però, l’azienda sta cercando soluzioni alternative nella consapevolezza dell’impatto che la plastica ha sull’ambiente.

L’economia circolare

Sebbene la pasta non generi grandi quantitativi di rifiuti, il Pastificio Garofalo recupera gli scarti di lavorazione, ad esempio indirizzandoli alla filiera dei mangimi animali: nel 2020 sono così state recuperate 10.778 tonnellate di scarti, il doppio rispetto al 2019. E, sempre in tema di economia circolare, dal2015 Garofalo produce cannucce di pasta (che bar e ristoranti possono utilizzare al posto di quelle in plastica ormai bandite) e collabora a un rivoluzionario progetto di food innovation, I’mpasta, una sorta di lievito madre realizzato con grano duro o gluten free proveniente dagli avanzi di lavorazione.

 

La sfida per il futuro 

Il 2020 – sottolinea Massimo Menna, amministratore delegato del Pastificio Garofalo commentando la pubblicazione del rapporto – è stato un anno fuori dal comune che ha lasciato un segno nella vita di tutti noi. Ed è proprio in questo anno così particolare che abbiamo deciso di pubblicare il nostro primo Report di Sostenibilità che, in qualche modo, rappresenta una sfida per noi stessi”, rispondendo in questo modo “con gesti concreti alle richieste dei nostri consumatori, sempre più consapevoli e attenti a ciò che portano in tavola”. Si tratta però solo dell’inizio di “un percorso di continuo sviluppo e miglioramento”: il Pastificio Garofalo, sottolinea l’a.d., raccoglie questa sfida “come un’opportunità, nella consapevolezza di poter contribuire, con le nostre semplici azioni quotidiane, alla costruzione di un futuro migliore per le generazioni che verranno”.