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Brexit: il peso di un'uscita senza accordo per il mercato

Brexit: il peso di un'uscita senza accordo per il mercato - foto 1
tgcom24

La Brexit avrà inevitabilmente conseguenze negative per l'economia britannica.

L'impatto potrebbe essere disastroso in caso di un'uscita della Gran Bretagna senza un accordo.

In queste settimane ci si interroga anche sulle reali conseguenze per gli investitori. Lo scenario si modifica in caso di “soft Brexit”, ma diversamente, con una “hard Brexit”, i contraccolpi sul mercato e sulla sterlina potrebbero essere importanti.

La posizione del Fmi
Il mese scorso, Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, in un discorso al Tesoro britannico ha dichiarato che in caso di “no deal” “ci sarebbe inevitabilmente una riduzione della crescita, un aumento del deficit e un indebolimento della valuta. Questo significherebbe una contrazione dell'economia in tempi molto stretti”. Lagarde ha anticipato nel suo discorso quelli che saranno i contenuti del rapporto del Fmi sulla Gran Bretagna, in uscita nel mese di novembre. 

I fattori chiave che influenzano gli investimenti
La gestione del proprio portafoglio, in vista della Brexit, dovrà tenere conto di alcuni fattori. Si parte dell'assunto che in caso di “hard Brexit” i mercati vedranno gli asset britannici con negatività. All'opposto, con una “soft Brexit” i mercati finanziari reagiranno con maggiore prudenza. Una Brexit morbida significherebbe mantenere la Gran Bretagna allineata con l'Ue nel mercato unico e anche nell'unione doganale. Questa prospettiva dovrebbe minimizzare ripercussioni sul commercio e sull'approvvigionamento di merci.

La prospettiva di una “hard Brexit”
Se il governo May non trovasse con Bruxelles un accordo, potrebbe portare Londra ad abbandonare il mercato unico e l'unione doganale, con la necessità di sottoscrivere nuovi accordi commerciali con i partner europei e di altri Paesi. Il Regno Unito sarà soggetto ad un aumento del 10 per cento delle tariffe su beni e servizi, con una maggiore burocratizzazione sulle merci che transitano in porti e aeroporti.

La sterlina
Il termometro dei mercati sull'argomento Brexit è la sterlina. Quando si prospetta un addio più morbido, la valuta britannica aumenta il valore. Voci e ipotesi di un “no deal” o di una Brexit dura, invece, fanno calare il valore della moneta.

Occhio al portafoglio
Come si può notare dal grafico di Moneyfarm

Brexit: il peso di un'uscita senza accordo per il mercato - foto 2
tgcom24

per limitare gli effetti della Brexit sui mercati, occorre considerare con attenzione l'esposizione azionaria e in ETF con sottostante valutario in sterlina. Se è vero che sul lungo periodo la volatilità diminuisce, per non registrare fluttuazioni troppo consistenti, è bene affidarsi a professionisti del risparmio in grado di pianificare una asset allocation che sappia differenziare e tener conto degli scenari diversi che possono verificarsi sul mercato con la fuoriuscita del Regno Unito dell'Unione europea.