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In collaborazione con Lega del Filo d'Oro

Giornata internazionale della sordocecità: attenzione e diritti per una disabilità grave e unica

La Lega del Filo d’Oro richiama l’attenzione sulle persone con problematiche legate sia alla vista che all’udito, che si stima siano circa 189mila in Italia. Un mondo fatto di isolamento, buio e difficoltà può essere migliorato con il dovuto supporto e la giornata del 27 giugno è il primo passo verso conoscenza e consapevolezza di questa condizione

Una ricorrenza per riflettere su una particolare condizione e fare luce sui diritti di chi è costretto a vivere, o provare a farlo, tra mille difficoltà. Il 27 giugno si celebra la Giornata Internazionale della Sordocecità che in Italia, secondo stime dell’Istat e della Lega del Filo d’Oro, riguarda circa 189mila persone. Tra queste, 108mila sono confinate in casa, non riuscendo a essere autonome anche a causa di altre gravi forme di disabilità che spesso si aggiungono ai problemi di vista e udito. Dell'importanza di questa giornata parla anche Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle persone Sordocieche: “E' una giornata in cui la comunità internazionale delle persone sordocieche può riconoscersi attraverso la figura simbolo di Helen Keller, che per la prima volta ha infranto un tabù importantissimo laureandosi”.

COSA SIGNIFICA ESSERE SORDOCIECHI

Vista e udito rappresentano i sensi con cui interagiamo maggiormente con gli altri e col mondo: il 95% di tutto ciò che apprendiamo, infatti, viene percepito proprio attraverso la vista e l’udito. È considerata sordocieca una persona che presenta la combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell’udito. Ma a volte, oltre al deficit visivo e uditivo, si aggiungono altre minorazioni motorie, intellettive e neurologiche: questo porta a una pluriminorazione psicosensoriale, condizione di disabilità che ha come conseguenza problemi nella comunicazione, nell’apprendimento, nell’autonomia personale, nella percezione dell’ambiente circostante e nella capacità relazionale. Una condizione di isolamento, fisico e psicologico, che queste persone possono superare solo con l’aiuto di qualcuno che li sostenga costantemente per uscire dal buio a cui la loro condizione rischia di relegarli.  E la Lega del Filo d’Oro è proprio il più importante punto di riferimento in Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali

 

MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA

 L’obiettivo di una giornata come quella del 27 giugno è quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza della sordocecità, per poter così ottenere parità di trattamento, opportunità e diritti concreti e reali delle persone sordocieche. Perché chi non vede e non sente deve avere comunque garantita la possibilità di esprimere non solo necessità ma anche potenzialità e competenze e poter essere considerato, a tutti gli effetti, una risorsa, e non un problema, per la società.

 

COSA DICE LA LEGGE IN ITALIA

In Italia esiste la Legge 107/2010 che ha riconosciuto la sordocecità come disabilità specifica e unica. Tuttavia la normativa risulta oggi inadeguata per poter davvero tutelare giuridicamente tutte le persone con disabilità aggiuntive. Basti pensare che nel nostro Paese una persona si può definire sordocieca se oltre alla minorazione visiva (insorta anche durante tutto l’arco della vita) si aggiunge una disabilità uditiva purché la minorazione sia congenita o,se acquisita, insorga durante l’età evolutiva e sia tale da aver compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato. Ne consegue che non sono considerate sordocieche le persone che, pur non vedenti, sono diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, o coloro che, nati senza alcuna minorazione sensoriale, siano stati colpiti da sordocecità in età successiva ai dodici. In questo modo vengono lasciati in un vero e proprio limbo normativo moltissime persone che aspettano un riconoscimento della loro condizione e soprattutto dei loro diritti. Serve quindi una legge attuale, adatta a un contesto sociale in cui gli strumenti di comunicazione a disposizione garantiscano davvero inclusione e possibilità, per queste persone, di realizzarsi e accedere, ad esempio, al mondo del lavoro.

 

LA LEGA DEL FILO D’ORO

In questo complicato e fragile quadro resta fondamentale, insostituibile e raro il lavoro della Lega del Filo d’Oro, che da oltre 56 anni è al fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. La Fondazione è il punto di riferimento per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle abilità residue e la ricerca della maggior autonomia possibile di chi non vede e non sente.  Oggi la Fondazione è presente a livello nazionale in dieci regioni, con le strutture riabilitative e residenziali di Osimo (AN), Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA) e Termini Imerese (PA) e con le sedi territoriali di Padova, Roma, Napoli, Novara e Pisa. La sede nazionale della Fondazione è nelle Marche, ad Osimo (AN), dove opera con un Centro di Riabilitazione riconosciuto dalla Regione Marche “Unità speciale per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”. Ciò consente il ricovero di utenti provenienti da tutta Italia, con retta di degenza parzialmente coperta dalla ASL di residenza. Qui si svolgono le attività di diagnosi e riabilitazione e vengono ospitati utenti di diverse fasce di età: bambini, giovani e adulti

 

UN AIUTO IMPORTANTE  

La Lega del Filo d’Oro ha da sempre un ruolo attivo per favorire il riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche a livello italiano ed europeo; ha ottenuto dal 2001 la certificazione del Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001 per le attività svolte presso il Centro di Osimo e nel 2009 la certificazione del Sistema di Gestione per la Sicurezza in tutte e sue sedi; è impegnata per offrire a utenti e famiglie un servizio affidabile e di qualità, attraverso la creazione di apposite strutture, la formazione di operatori qualificati e lo svolgimento di attività di ricerca e sperimentazione nel campo della sordocecità e della pluriminorazione psicosensoriale. Le attività della Lega del Filo d’Oro vengono solo parzialmente finanziate da fondi pubblici mentre le risorse private nel loro complesso costituiscono circa il 70% delle entrate del bilancio, tra cui anche i lasciti testamentari e il 5x1000, che rappresentano una voce rilevante, il cui codice fiscale, per chiunque volesse effettuare donazioni, è 80003150424.