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L'Erbolario: “La sostenibilità è scritta nel nostro Dna”

Un concetto non solo ambientale, ma anche sociale, come dimostra la storia e l’impegno dell’azienda leader della cosmesi di origine vegetale

Sostenibilità a tutto tondo: non solo ambientale, ma anche sociale. Così si presenta L’Erbolario, azienda che ha fatto dell’amore per la natura la propria cifra stilistica. Leader della cosmesi di derivazione vegetale, conta circa 600 prodotti in catalogo, studiati e prodotti, spiega l’azienda, per “rendere la bellezza un bene accessibile a chiunque”.

“La sostenibilità è nel nostro Dna” -

La sostenibilità è scritta nel nostro Dna. Basti pensare che le materie prime che usiamo per i nostri cosmetici sono vegetali, quindi per loro natura rinnovabili”, spiega Luigi Bergamaschi, alla guida dell’azienda nata con il padre e la madre, Franco Bergamaschi e Daniela Villa, oltre 40 anni fa a Lodi.  Ma non solo, la sostenibilità è qualcosa “che per noi coinvolge tutti gli step compresi i processi produttivi veri e propri”.

Nata nel 1978 come piccola erboristeria artigianale, oggi l’azienda conta 4.800 punti vendita in Italia, 190 negozi in franchising, di cui 16 all’estero ed il marchio è presente in 45 Paesi. Una crescita  che però non ha cambiato i principi fondanti dell’azienda: “Pensiamo che ogni azienda - prosegue Bergamaschi - debba fare la sua parte per riuscire a ridurre l'impatto sull'ambiente e anzi siamo convinti che più un'azienda è grande, e quindi genera volumi importanti, più deve considerare quale può essere il suo impatto positivo o negativo sulla società e sull’ambiente”.

 

Tradizione e innovazione a servizio della sostenibilità

Nel pratico significa “essere ancorati alle tradizioni ma abbracciando l'innovazione quando l'innovazione può portare a tecniche produttive di lavorazione che siano sempre più efficaci ed efficienti andando a ridurre quelli che sono gli sprechi”.

 

E da ricerca e innovazione nascono ad esempio alcune delle scelte sostenibili in fatto packaging: L’Erbolario è stata infatti una delle prime aziende ad usare la plastica ottenuta dalla canna da zucchero o da altri vegetali e recentemente è stato introdotto l’utilizzo della plastica chiamata Owp, ottenuta dalla lavorazione di quella recuperata in mare.

 

Ridurre l’impatto ambientale è anche la parola d’ordine nella decisione di rendersi, almeno nei mesi più caldi, energicamente autonomi grazie all’impianto fotovoltaico presente all’interno del sito produttivo dell’azienda, e di acquistare energia prodotta solo da fonti rinnovabili nei mesi più freddi.

 

L’impegno per la sostenibilità sociale

Per L’Erbolario il concetto di sostenibilità non è solo legato all’ambiente: fondamentale è infatti anche l’aspetto sociale. Un impegno che ha visto l’azienda non solo sostenere diversi progetti (dalla Croce Rossa, al Banco Alimentare, al Fai), ma anche essere parte attiva per un’economia solidale. "Quando andiamo ad acquistare delle materie prime che non riusciamo ad auto coltivare per motivi climatici e geografici - spiega ancora Bergamaschi -, andiamo sempre a cercare materie prime prodotte in una logica solidale o sostenibile, con una filiera chiara in modo da poter sapere che i diritti dei lavoratori e delle comunità locali sono tutelati al massimo”.