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Un laser di ultima generazione per dire addio alla cataratta

Patologia che colpisce quasi un over 70 su quattro, l'intervento chirurgico per risolverla è in assoluto il più eseguito al mondo. E grazie ai progressi della tecnologia è sempre più rapido e preciso

Un laser di ultima generazione per dire addio alla cataratta - foto 1

Secondo la Società oftalmologica italiana la cataratta è una patologia che, in Italia, colpisce una persona su quattro dopo i 70 anni.

La soluzione chirurgica per risolverla è una delle operazioni più eseguite al mondo e per la quale ogni anno nel nostro Paese vengono operate oltre 650mila persone.
Sebbene possa essere anche congenita (con un’incidenza di un caso ogni 2mila nati) o provocata da fattori esterni (come farmaci, traumi, malattie come il diabete, ma anche fumo ed esposizione prolungata ai raggi UV senza protezioni adeguate), nella maggior parte dei casi la cataratta è dovuta al naturale invecchiamento del cristallino, cioè quella “lente” naturale che nell’occhio umano consente la messa a fuoco degli oggetti, e che, con l’avanzare dell’età, si opacizza dando origine a disturbi della visione.

Oltre all’annebbiamento della vista, prima molto leggero e via via sempre più intenso, l’avanzare della patologia può essere accompagnata anche dalla percezione di sintomi come bagliori, aloni intorno alle luci (soprattutto alla sera) e di cambiamenti nella percezione dei colori, che appaiono sbiaditi.
Spesso, poi, la cataratta si associa a disturbi come la presbiopia, difetto fisiologico, dovuto anche in questo caso al naturale invecchiamento del cristallino, che a partire dai 40-45 anni di età porta ad avere difficoltà nella visione da vicino (richiedendo l’utilizzo di occhiali da lettura), e peggiora con una certa regolarità fino ai 60-65 anni. Se si soffre di ipermetropia o di astigmatismo, il difetto potrebbe presentarsi anche prima dei 40 anni. 

Secondo l’ultima relazione annuale consegnata a marzo dal Ministero della Salute al Parlamento, in Italia i problemi alla vista riguardano almeno 4 italiani su 10; di questi il 18% ha meno di 15 anni, tra gli over 65 la percentuale sale fino al 33%, cioè quasi 4 milioni e mezzo di persone. Secondo la Società italiana di oftalmologia, inoltre, l’incidenza dei disturbi della vista triplicherà da qui al 2025.  
Se problemi lievi come la presbiopia possono essere corretti semplicemente utilizzando gli occhiali, altri, come la cataratta, hanno un impatto decisamente maggiore: basta pensare che, secondo uno studio della University of Western Australia,  la presenza di cataratta diminuisce la sicurezza alla guida. I ricercatori hanno infatti testato con un simulatore la guida di diversi pazienti affetti da cataratta, scoprendo che prima di sottoporsi all’intervento per la correzione del disturbo, l’incidenza di incidenti stradali è maggiore di una percentuale tra il 35 e il 48%. 

È quindi evidente come la soluzione chirurgica per la cataratta sia utile non solo per migliorare la qualità della vista (e della vita) ma anche per incrementare la sicurezza. Senza considerare che ormai si tratta di un intervento rapido e indolore: se negli anni Quaranta l’intervento veniva eseguito in anestesia generale, immobilizzando poi la testa del paziente per 10 giorni e obbligandolo ad indossare spesse lenti correttive per il resto della vita, ormai l’intervento (che generalmente viene eseguito su un solo occhio alla volta) è rapido e indolore: dura circa un quarto d’ora, l’anestesia in molti casi, viene somministrata attraverso gocce di uno speciale collirio e dopo un paio d’ore il paziente può tornare a casa. L’operazione consiste nel praticare un’incisione sull’occhio, estraendo il vecchio cristallino opacizzato e inserendo una lente artificiale.
Secondo i dati ufficiali, però, in Italia solo pochi pazienti (tra l’1 e il 2% del totale) hanno accesso alle migliori tecnologie disponibili, come il cristallino hi-tech (in grado di correggere anche gli altri problemi visivi come miopia, presbiopia o astigmatismo, mandando quindi in pensione definitivamente anche gli occhiali) o come  il laser di ultima generazione a femtosecondi. Si tratta di un laser che, introdotto in Italia nel 2011, consente al chirurgo di operare grande precisione e delicatezza: il laser a femtosecondi utilizza una luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata che può essere focalizzata a diverse profondità nell’occhio per tagliare i tessuti nel punto desiderato, con una chirurgia senza utilizzo di bisturi. Il fascio di luce laser per la sua elevatissima velocità produce bassa energia non arrecando danni all’interno dell’occhio. I passaggi più critici della chirurgia della cataratta (accessi, apertura della capsula e frammentazione del cristallino) vengono eseguiti dal chirurgo grazie al laser, preparando l’occhio per i successivi passi della chirurgia tradizionale (aspirazione del cristallino ed inserimento della lente artificiale) Una volta estratto, il cristallino viene sostituito con quello artificiale e l’intervento è concluso.
Per saperne di più sulla cataratta e su come è possibile affrontarla e curarla, il sito vediamocibene.it (fornisce indicazioni su cause ed effetti e risposte ai dubbi più comuni. E se vuoi rimanere sempre aggiornato sull’argomento segui anche la pagina facebook VediamociBene. 

 

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