Più di una lettera, è una vera carta dʼidentità quella P stilizzata in tanti modi diversi che abbiamo imparato a riconoscere come lʼinterprete protagonista del marchio Pirelli
Più di una lettera, è una vera carta dʼidentità quella P stilizzata in tanti modi diversi che abbiamo imparato a riconoscere come lʼinterprete protagonista del marchio Pirelli. Una delle aziende più note del made in Italy, oggi con 18 fabbriche sparse nel mondo, compie 150 anni. E ieri a Milano, al Piccolo Teatro Strehler, Pirelli si è lasciata avvolgere da ricordi infiniti che abbracciano tre secoli e da prospettive lunghe che guardano con ambizione allʼavvenire.
Una storia lunghissima e che abbraccia il nostro stile di vita a 360 gradi. Perché Pirelli non è stata solo lʼazienda di pneumatici, ma un punto di riferimento culturale e sportivo che ha seguito e talvolta dettato il nostro vivere quotidiano. Basti citare il Calendario Pirelli, lanciato nel 1964 su iniziativa della filiale britannica e oggi alla 48° edizione, calendario 2022 firmato da Bryan Adams. O anche al Pirelli HangarBicocca di Milano, oggi uno dei più importanti luoghi espositivi dellʼarte contemporanea, che ospita fra lʼaltro lʼinstallazione permanente delle “Torri” di Anselm Kiefer (I Sette Palazzi Celesti).
Esperienza meravigliosa è stata poi quella della Rivista Pirelli, oggi diventata World, da sempre in dialogo con grandi artisti e intellettuali del nostro tempo. Per riflettere su tante cose, a cominciare dal suo celeberrimo slogan: “La potenza è niente senza controllo”. Per i suoi 150 anni Pirelli si è regalato un nuovo logo, che abbiamo già visto in giro per il mondo: era nei giorni scorsi al Rally di Montecarlo, era a Cortina sulle piste e sui pettorali della Coppa del Mondo di sci, era a San Siro per la partita di Serie A Inter-Venezia. Lo sport naturalmente, ambito in cui Pirelli si muove a suo agio. Oggi è il fornitore unico degli pneumatici per la Formula 1, dove ha unʼaltra sfida davanti: il passaggio alle coperture da 18 pollici.
Per celebrare lʼanniversario, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Poligrafico e Zecca dello Stato hanno inoltre emesso il francobollo dedicato ai 150 anni di Pirelli. E nella nuova Collezione Numismatica della Serie “Eccellenze Italiane” sono poi state coniate tre monete celebrative in oro e argento dedicate al Gruppo Pirelli. Non solo in Italia, perché davvero il gruppo è un colosso globale, cerimonie per i 150 anni dellʼazienda ci sono state a Rio de Janeiro, Shanghai, New York e, ovviamente, Milano. Cʼè anche un sito web creato ad hoc: www.pirelli.com/150anni.
E dire che tutto nacque quasi a sorpresa, il 28 gennaio 1872, quando il giovanissimo Giovanni Battista Pirelli (23 anni appena) decise di scommettere sulla gomma. Quante cose si potevano fare con questa si sarebbe scoperto man mano nel corso dei progressi dellʼindustria mondiale. All’inizio l’azienda produceva isolanti per telegrafi e cavi, e dire che i cavi sarebbero tornati importantissimi nellʼattività Pirelli un secolo dopo. E poi giocattoli, impermeabili, stivali in gomma e tante cose oltre agli pneumatici più robusti e performanti. Il boom della gomma, e non sorprende che simbolo di Milano sia diventato il Pirellone, il grattacielo che esprimeva tutta la visione dellʼazienda.