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I 150 Anni di Opel

Gli inizi come costruttore di macchine per cucire

Ufficio stampa

All'inizio furono macchine per cucire.

Come spesso accade nel destino delle grandi aziende, la storia di Opel costruttore di automobili parte da tutt'altre vicende. Era il 1862, esattamente 150 anni fa, quando un metalmeccanico di nome Adam Opel decise di tornare nella sua cittadina natale – Russelsheim – e mettere su una fabbrichetta di macchine per cucire.

Ufficio stampa

Ebbe successo, ma dal 1886 scoprì l'importanza che stavano assumendo i mezzi di trasporto: le biciclette, di cui divenne all'inizio del XX secolo uno dei principali produttori mondiali. E poi le automobili nel 1899 e due anni dopo le prime motociclette. Ma sarà l'auto il destino di Opel (scomparso frattanto il fondatore), con quella prima vettura dal nome improbabile: “Patent Motor Car, System Lutzmann”. Seguirono alterne vicende e non poteva essere altrimenti considerati gli eventi storici che colpirono la Germania e l'Europa tra le due guerre mondiali. Il successo di massa si deve alla “Laubfrosch”, il ranocchio. Una piccola due posti scoperta di colore esclusivamente verde, che dal 1924 al 1931 fu prodotta in 120 mila unità.

Opel crebbe e negli anni 30 divenne il primo costruttore di auto in Europa. Tanto da divenire appetibile agli occhi dell'americana General Motors, che nel 1931 acquisì il 100% della Casa tedesca, insediando i due figli di Adam Opel alla presidenza e vice-presidenza della società. Oggi, a 150 anni di distanza, il quartier generale è sempre lì a Russelsheim e General Motors ancora è proprietaria del brand. Che nel 2011 ha venduto un milione e 200 mila auto in Europa. Ma Opel guarda al futuro: in arrivo c'è la Ampera, la sua prima vettura elettrica.