Turchia: "Entro maggio fine offensiva in Siria poi tocca allʼIraq"
Il ministro degli Esteri Cavusoglu ha già avviato un dialogo con Baghdad in vista di una possibile offensiva

L'operazione militare della Turchia contro l'enclave curda di Afrin nel nord della Siria "potrebbe concludersi entro maggio", quando Ankara vorrebbe attaccare il Pkk curdo anche nel nord dell'Iraq. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, precisando di aver già avviato un dialogo con Baghdad in vista di una possibile offensiva dopo le elezioni irachene del 12 maggio.
L'operazione "Ramoscello d'ulivo" contro Afrin è stata lanciata il 20 gennaio scorso con l'obiettivo di strapparne il controllo alle milizie curde dell'Ypg, che Ankara considera terroriste ma che sono sostenute dagli Usa nella lotta all'Isis.
Finora, l'esercito turco sostiene di aver "neutralizzato" (cioè ucciso, ferito o catturato) oltre 3mila combattenti nemici, perdendo sul terreno 41 soldati e 159 miliziani arabi alleati. Ma la sua avanzata è stata condotta finora nella cintura rurale e montuosa al confine turco-siriano, mentre non è ancora cominciato l'annunciato assedio al centro urbano di Afrin, roccaforte dell'Ypg, dove vivono decine di migliaia di civili.
In nord Iraq, invece, Ankara conduce regolarmente raid aerei contro le basi del Pkk dalla rottura della tregua nel luglio 2015. L'operazione ipotizzata da Cavusoglu potrebbe quindi essere anche terrestre.
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