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Usa 2016, l'Fbi riapre le indagini sulle email di Hillary Clinton

Donald Trump ha commentato la notizia durante un comizio in New Hampshire: "Ora si rimedi a errori fatti nella prima indagine"

Torna lo spettro dell'emailgate per la candidata democratica alla Casa Bianca Hillary Clinton.

James Coley, il direttore dell'Fbi, ha fatto sapere in una lettera inviata ai membri del Congresso che verranno riaperte le indagini relative alle email e ai server privati utilizzati da Hillary Clinton quando era segretario di Stato. Per questioni di sicurezza nazionale non avrebbe dovuto utilizzare account non ufficiali per comunicazioni di lavoro.

L'emailgate, le scuse della Clinton e l'archiviazione della prima inchiesta - La Clinton all'epoca invece si servì del suo account privato per spedire e ricevere oltre duemila email che in seguito il Dipartimento di Stato ha classificato come "segrete". Email che sarebbero dovute passare solo ed esclusivamente sull'account del Dipartimento di Stato, legato ai server del governo federale.

La scoperta risale al marzo del 2015. La vicenda, dopo alcune settimane di polemiche, costrinse Hillary Clinton a chiedere scusa e a testimoniare per ben undici ore davanti a una commissione del Congresso. Intanto fu avviata un'inchiesta dell'Fbi per accertare se la Clinton dal suo account personale avesse fatto transitare anche segreti di Stato, come nel caso della vicenda dell'attentato al consolato Usa di Bengasi nel settembre del 2012.

L'inchiesta è stata poi archiviata nel luglio 2016 dal segretario alla Giustizia Loretta Lynch, anche se l'Fbi ammise in un rapporto che la gestione delle proprie email da parte di Hillary Clinton fu "estremamente superficiale". Una decisione quest'ultima mai andata giù ai repubblicani e al loro candidato alla Casa Bianca, Donald Trump.

L'esultanza di Trump: "Fbi rimedi ora agli errori fatti nella prima indagine" - Alla notizia della riapertura delle indagini Donald Trump ha esultato. "Sono contento che l'Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti" nelle indagini sulle email della Clinton, ha detto infatti nel corso di un comizio che stava tenendo nel New Hampshire, sostenendo inoltre che la candidata democratica voglia "portare il suo schema criminale nello studio ovale".

Staff Clinton: "Decisione impensabile a 11 giorni da elezioni" - Il direttore dell'Fbi, James Comey, "ha l'obbligo verso il popolo americano di fornire immediatamente i dettagli completi di quanto sta esaminando" in relazione alle email legate a Hillary Clinton. Lo sottolinea in un comunicato il manager della campagna elettorale della candidata democratica, John Podesta. "E' straordinario che si debba vedere una cosa simile emergere a 11 giorni dalle elezioni presidenziali", ha aggiunto Podesta nella nota. 

Hillary Clinton: "Fbi spieghi i fatti, americani hanno diritto di sapere" - E' stata poi la stessa Clinton ad attaccare la decisione dell'Fbi nel corso di una conferenza stampa in Iowa. "Il popolo americano merita i fatti al completo, immediatamente. E' imperativo che l'Fbi spieghi", ha detto la candidata democratica. La Clinton si è detta inoltre "certa che le nuove mail non muteranno le conclusioni già raggiunte dall'Fbi" lo scorso luglio, quando l'agenzia federale aveva chiuso l'inchiesta sull'emailgate escludendo responsabilità penali.

Biden: "Fbi diffonda le mail" - - "Prima si diffondono le mail maglio è". Lo ha sottolineato il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden. Intervistato dalla Cnn Biden ha quindi sottolineato: "Ho fiducia in Hillary".