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Guerra del Pacifico, la brutale Battaglia di Iwo Jima rivive nelle foto a colori

Combattuta nel 1945 su unʼisola giapponese di 23 chilometri quadrati, vide opporsi per oltre un mese le forze Usa dellʼammiraglio Raymond Spruance e le truppe dellʼesercito imperiale del Giappone

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ipa

Per oltre un mese, dal 19 febbraio al 26 marzo 1945, gli eserciti di Stati Uniti e Giappone si affrontarono su una piccola isola "sperduta" nel Pacifico dando vita a uno scontro breve ma sanguinoso e brutale: la Battaglia di Iwo Jima.

Nonostante le dimensioni contenute (poco più di 23 chilometri quadrati) e la posizione geografica marginale, l'isola rappresentava una postazione di elevata importanza per gli equilibri del conflitto. I giapponesi vi avevano infatti costruito due aeroporti, con un terzo quasi ultimato, utilizzati come basi per aerei da caccia destinati a intercettare i bombardieri americani.

Insieme a Okinawa, Iwo Jima rappresentava uno scudo avanzato per le isole metropolitane dell'Impero giapponese che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli Alleati: le due posizioni erano perciò presidiate da guarnigioni numerose e bene armate. Il Giappone poteva inoltre contare su una stazione radar che garantiva un preavviso di due ore sul passaggio di aerei da guerra statunitensi.

Facile capire dunque come gli Stati Uniti volessero conquistare l'isola, per poi trasformarla in avamposto per i caccia e per far decollare i rifornimenti ai bombardieri strategici Boeing B-29 Superfortress basati nelle isole Marianne e in Cina, che dal giugno 1944 colpivano le industrie e le infrastrutture nipponiche.

Il 19 febbraio inizia lo sbarco. Quattro reggimenti di Marine approdano sull'isola assieme a 68 mezzi anfibi cingolati. I lavori di fortificazione precedenti lo sbarco avevano trasformato l'isola in una vera e propria fortezza che, nonostante i bombardamenti preliminari effettuati dall'8 dicembre 1944, aveva opposto una strenua resistenza alle unità statunitensi. La battaglia si concluderà con il quasi totale annientamento della guarnigione giapponese e oltre 23mila tra morti e feriti nelle fila americane (unico episodio della campagna di riconquista del Pacifico in cui gli Usa soffrirono più perdite dei giapponesi).