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Panama Papers, Mosca accusa: "Tutta una montatura, è putinofobia"

Il Cremlino: "Inventano quello che scrivono. Anche se sono stati coinvolti diversi leader, il vero obiettivo è il presidente russo"

Prime reazioni dopo la pubblicazione del dossier "Panama Papers" in cui si svela chi avrebbe dirottato fiumi di denaro verso i paradisi fiscali.

Il Cremlino dice che è tutta una montatura legata a "putinofobia", accusa gli Stati Uniti, dicendo che sarebbero agenti Usa gli autori dello scoop e aggiunge che si sa bene chi sia a finanziare queste inchieste giornalistiche.

In Italia si attiva l'Agenzia delle Entrate - L'Agenzia delle Entrate richiederà i dati relativi ai Panama Papers, e starebbe elaborando le strategie e attivando i contatti internazionali per ottenere la documentazione relativa ai contribuenti italiani coinvolti, per poi attivare con rapidità le relative indagini.

Il Cremlino: "Solo putinofobia" - Il portavoce del Cremlino Dmitri Pescov dichiara che gli autori di questi servizi "inventano ciò che scrivono". Esprime il suo dispiacere per la qualità delle indagini "sui presunti legami" del circolo del presidente e sottolinea che tutte queste montature si spiegano con l'alto livello di "putinofobia" raggiunto fuori dalla Russia. "Il vero obiettivo era Putin", assicura Peskov, "nonostante siano stati coinvolti altri leader mondiali".

"A Mosca - riprende - sappiano bene chi fa parte di questa cosiddetta comunità giornalistica. Ci sono molti giornalisti la cui occupazione principale non è il giornalismo. Ci sono molti ex rappresentanti del dipartimento di Stato, Cia e altri servizi speciali. In Russia si sa chi finanzia questi giornalisti e la loro metodica è abbastanza prevedibile".

Montezemolo: "Tutto falso" - Lo staff di Luca Cordero di Montezemolo smentisce qualsiasi coinvolgimento dell'ex leader di Confindustria.

Fonseca: "Attacco a Panama" - Al centro dello scandalo c'è lo studio legale Mossack Fonseca. E' da lì che un informatore ha fatto uscire gli 11 milioni di documenti riguardanti i conti di 140 leader politici e personalità di primo piano. "L'indagine è un crimine e un attacco contro Panama - tuona uno dei due fondatori, Ramon Fonseca Mora -. E' un attacco perché molti Paesi non gradiscono il fatto che noi siamo molto competitivi nell'attrarre le imprese. Ci sono due modi di vedere il mondo: il primo è quello di essere competitivi, il secondo quello di creare imposte. C'è una guerra tra i Paesi aperti, come Panama, e i Paesi che tassano sempre più le loro aziende e i loro cittadini".

Messi: "La società esiste ma è inattiva" - Lionel Messi e la famiglia, finiti nello scandalo, ammettono l'esistenza della società offshore ma "respingono le congetture dei media" e spiegano che "la Mega Stars Enterprises è inattiva e non ha mai avuto fondi e conti". "Messi non ha compiuto nessuno dei comportamenti che gli sono contestati - si afferma in un comunicato - essendo false e calunniose le accuse di evasione fiscale e riciclaggio. Si stanno studiando azioni legali contro i media che hanno diffuso la notizia". La giustizia spagnola, però, indagherà comunque su Messi e sugli altri spagnoli i cui nomi compaiono nei Panama Papers. "L'Agenzia tributaria verificherà se la situazione è legale, se è tutto in regola o se è stata violata qualche norma tributaria spagnola", ha annunciato il ministro della giustizia di Madrid, Rafael Català.

Negli elenchi migliaia di tedeschi e 28 banche -  Secondo la "Sueddeutsche Zeitung" in edicola martedì, diverse migliaia di tedeschi hanno fatto ricorso allo studio legale di Panama nell'ambito dello scandalo sull'evasione fiscale. E sarebbero almeno ventotto sono le banche tedesche che avrebbero fatto ricorso allo studio Mossack Fonseca per i loro clienti.