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Sparatorie in Usa, i candidati dem contro Trump | O'Rourke: "E' colpa sua"

La campagna elettorale americana irrompe sui fatti di El Paso e Dayton ed è subito polemica tra il presidente e i democratici

Sparatorie in Usa, i candidati dem contro Trump | O'Rourke:
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I democratici Sam Sanders e Beto O'Rourke, originario proprio di El Paso, dove è avvenuta una delle due ultime sparatorie negli Usa, hanno accusato Donald Trump di alimentare, con la sua retorica anti-migranti, l'aumento delle violenze.  Il presidente Trump ha condannato su Twitter gli attacchi in Texas e in Ohio, definendoli come "atti di codardia".

Per Sanders serve una legge anti armi senza intimidazioni della lobby della Nra.

Un botta e risposta con Trumop a colpi di cinguettii. E' il gioco che si è creato intorno alle due recenti sparatorie 'strumentalizzate' per lanciare messaggi per le prossime elezioni presidenziali. L'importante è colpire 'l'obiettivo' portando a casa il risultato. Se il conservatore Trump cerca di migliorare il tiro pasando dal "Non ci sono ragioni o motivazioni che giustificheranno la morte di persone innocenti" con il tweet più ecunemico e domenicale  "Dio protegga la gente del Paso in Texas. Dio protegga gli abitanti di Dayton in Ohio" passando per il più tenero "Melania ed io inviamo i nostri profondi pensieri e preghiere alla bellissima gente del Texas". Fino ai complimenti per le forze dell'ordine, comprendendo l'Fbi alle polizia locali, di essere state molto rapide in entrambe le sparatorie.

Non è stato a guardare il candidato presidenziali dem Bernie Sanders che invita a "rifiutare questa pericolosa e crescente cultura di intolleranza abbracciata da Trump e dai suoi alleati" e a "trattare questo
razzismo violento come una minaccia alla sicurezza" investendo "in risorse per le forze dell'ordine per combattere la crescente popolazione di nazionalisti bianchi che stanno usando la violenza". Sanders sollecita anche ad approvare una legge sulle armi senza le intimidazioni della lobby della Nra. Dopo ogni tragedia il Senato, intimidito dal potere della Nra (la lobby delle armi, ndr), non fa nulla. Questo deve cambiare. Abbiamo bisogno di un presidente e di un Congresso che ascoltano gli americani, non l'ideologia di una organizzazione estremista di destra", aggiunge Sanders.
 Se fosse vero che l'autore della strage di El Paso aveva postato un manifesto razzista, anti immigranti, "sarebbe un altro attacco di terrorismo domestico del nazionalismo bianco", osserva. "Invece di sprecare soldi mettendo i bambini nella gabbie, dobbiamo affrontare la piaga dell'intolleranza violenta e del terrorismo domestico", ha proseguito.

Mentre il candidato democratico Beto O'Rourke passa dalla accuse al presidente Trump di aver cambiato il carattere del Paese e portato alla violenza al semplice e laconico "Ti voglio bene El Paso". Al successivo "Il mio cuore è rotto per il Paso, per Dayton. Per tutti coloro che sono stati colpiti  per le 40mila morti nel nostro Paese ogni anno. Ognuno di noi deve porre fine a questa crisi e ho fiducia che ce la faremo". Al più recente e più social, corredato pure di foto, dell'incontro con la famiglia di una delle vittime,  Rosemary che " ha chiesto di incontarlo e condividere la sua storia. E' stata colpita al petto, ma sta andando bene dopo l'intervento. Lei è forte, proprio come la nostra città".

Trump: "Problema legato alle malattie mentali" - Al ritorno a Washington dalla sua residenza in New Jersey, Trump, accompagnato dalla moglie Melania, è apparso di fronte a telecamere e giornalisti per commentare le stragi. Nessun accenno circa le problematiche legate alla diffusione delle armi negli Stati Uniti né alla possibilità che dietro le sparatoria ci possa essere un movente razziale legato al suprematismo bianco. "C'è il problema delle malattie mentali", si è limitato a dire infatti il presidente Usa, sottolineando che "l'odio non ha posto in questo Paese. Dobbiamo fermare le sparatorie - ha quindi aggiunto -. Abbiamo fatto più delle precedenti amministrazioni ma molto resta da fare".