FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Zambia, confessione shock di un'infermiera: "Ho scambiato in culla almeno 5mila bebè"

La donna, malata terminale, ha chiesto perdono attraverso un quotidiano locale, chiedendo a tutti i bambini nati tra il 1983 e il 1995 nel suo ospedale di controllare la propria identità

Zambia, confessione shock di un'infermiera:
ansa

In 12 anni di lavoro come infermiera nel reparto Maternità dell'University Teaching Hospital di Lusaka, in Zambia, ha scambiato nelle culle almeno 5mila bambini.

Una pratica che la donna, Elizabeth Mwewa, si è decisa a confessare perché "avendo un tumore allo stadio terminale mi resta poco da vivere, e voglio rendere conto dei miei peccati". L'infermiera, secondo il suo racconto allo Zambian Observer, scambiava i bambini "per divertimento".

"Ho trovato Dio e sono rinata - ha spiegato la donna al giornale zambiano - e quindi non voglio più nascondere nulla: nei 12 anni in cui ho lavorato come infermiera al reparto Maternità dell'UTH ho scambiato nelle loro culle circa 5mila neonati". Però, ora che le resta poco da vivere, si è resa conto di aver "peccato contro Dio, e spero che lui mi possa perdonare. E chiedo anche agli zambiani di perdonarmi per tutto il male che ho fatto a bambini innocenti. Ho provocato il divorzio di alcune coppie che, sebbene fossero fedeli, hanno pensato a un tradimento dopo il test del DNA. Ho fatto allattare a molte madri figli non loro".

Elizabeth Mwewa ha quindi invitato tutti i bambini nati nell'ospedale di Lusaka tra il 1983 e il 1995 a verificare la propria identità attraverso test del DNA, in modo particolare se ritengono di non avere somiglianze con i genitori. "Scambiavo i bambini per divertimento. Quindi se tutti i vostri fratelli e sorelle hanno la pelle molto scura e voi ce l'avete più chiara, è probabile che vi abbia scambiato io, e mi dispiace molto per questo".

Dalle prime indagini della polizia, però, emergono dubbi sulla vicenda: un'infermiera con il nome con cui la donna si è presentata, Elizabeth Mwewa, non ha mai lavorato all'ospedale.