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Yemen, Oim: migranti costretti da uno scafista a gettarsi in mare, molti morti

Lʼagenzia Onu per le migrazioni: "Atto scioccante e disumano". Le vittime erano tutte piuttosto giovani, lʼetà media era di circa 16 anni

Yemen, Oim: migranti costretti da uno scafista a gettarsi in mare, molti morti - foto 1
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Centoventi migranti adolescenti etiopi e somali sono stati lasciati deliberatamente annegare da uno scafista al largo delle coste dello Yemen.

Lo riferisce l'agenzia Oim che, definendo l'accaduto "scioccante e disumano", parla di 29 morti e 22 dispersi. Il trafficante li avrebbe costretti a gettarsi in mare vedendo le autorità vicino alla costa. "Erano tutti piuttosto giovani, l'età media era di circa 16 anni", sottolinea la portavoce dell'Oim.

Lo staff dell'Oim ha trovato i resti di 29 migranti africani sepolti sulla spiaggia nella provincia yemenita di Shabwa, lungo il golfo di Aden, mentre altri 22 sono dispersi, secondo i sopravvissuti. Gli operatori Onu hanno anche prestato soccorso a 27 ragazzi che erano rimasti sulla spiaggia, mentre altri sono fuggiti appena giunti a riva. Molti di loro, invece, sono rimasti per seppellire i compagni morti.

Il racconto di chi è riuscito a salvarsi è atroce. "I sopravvissuti ci hanno detto di essere stati costretti a buttarsi in acqua, alcuni spinti fisicamente in mare dallo scafista - afferma il capo della missione in Yemen Laurent de Boeck - che poi è ripartito per tornare in Somalia e prendere un altro carico di persone".

Lo stretto braccio di mare tra il corno d'Africa e lo Yemen e da tempo una rotta di migrazione, nonostante la guerra che da anni imperversa nel Paese. Secondo i dati dell'Oim, sono circa 55mila i migranti che hanno lasciato i paesi del corno d'Africa per passare in Yemen da gennaio, provenienti in gran parte da Somalia ed Etiopia. Un terzo di loro sono donne.

Nonostante la guerra in Yemen i migranti africani continuano infatti a passare di lì perché non c'è un'autorità centrale che possa impedire loro di sbarcare e proseguire poi il loro viaggio. Ma proprio a causa della guerra il tragitto diventa sempre più pericoloso e i migranti finiscono spesso nelle mani dei guerriglieri o di banditi senza scrupoli.