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Siria, via al cessate il fuoco concordato da Trump e Putin

Con effetto praticamente immediato dopo il colloquio tra i due presidenti è scattata la tregua nel sudovest del Paese. Anche per tranquillizzare Israele e Giordania

E' scattata alle 11 l'ennesima tregua dichiarata in Siria, quella concordata da Trump e Putin a margine del G20 e che riguarderà le regioni di sud-ovest, nella speranza che possa poi essere estesa ulteriormente.

Nell'accordo sono coinvolti anche Israele e Giordania. La speranza è che l'intesa questa volta possa portare almeno a un congelamento dei combattimenti per un tempo prolungato. Si tratta del primo accordo tra Stati Uniti e Russia.

Nessun "cessate-il-fuoco" è mai durato a lungo durante questi sei anni di guerra in Siria anche perché per il controllo della zona combattono su fronti avversi i ribelli appoggiati dagli Usa, le forze governative di Assad alleate della Russia e i militanti dello Stato islamico dell'Isis.

L'ultima tregua, iniziata a mezzogiorno (0900 GMT) di sabato, mira ad allentare le preoccupazioni del vicino Israele e della Giordania sulle forze iraniane e sulle forze governative alle loro frontiere. La tregua non include ovviamente le milizie islamiche.

La reazione di Israele - Non a caso si è fatto sugito sentire il premier israeliano Benyamin Netanyahu: "Il nostro governo accoglierà con favore un vero cessate il fuoco in Siria" ma questo non deve consentire "la presenza dell'Iran e dei suoi mandatari nel territorio siriano in generale e nel sud in particolare". "Ne ho parlato in maniera approfondita con il segretario di stato Usa Tillerson e con il presidente Putin: entrambi mi hanno detto - ha aggiunto - che comprendono la posizione di Israele e terranno conto delle nostre richieste".