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Migranti, Ue: impedire la fuga di chi rifiuta il rimpatrio

Tra le proposte Ue cʼè anche quella di destinare fondi (200 milioni) agli Stati per velocizzare lʼiter. Juncker: "Da Italia sforzi, ora tocca agli altri Paesi"

"Impedire la fuga trattenendo i migranti che lasciano intendere di non voler ottemperare alla decisione di rimpatrio, per esempio rifiutandosi di collaborare nel processo di identificazione o opponendosi in modo a un'operazione di rimpatrio".

E' una delle azioni sollecitate nella raccomandazioni della Commissione Ue agli Stati per rendere più efficaci le procedure di rimpatrio. Juncker: "Dall'Italia sforzi, ora tocca ad altri".

Ue: "Aiuteremo l'Italia per centri detenzione" - "Italia e Grecia avranno il nostro pieno sostegno e aiuto nel creare i centri di detenzione", ha annunciato il commissario europeo alla migrazione, Dimitris Avramopoulos.

Un milione di irregolari da rimpatriare - I Paesi dell'Ue, secondo il Piano d'azione della Commissione, rischiano di dover "rimpatriare oltre un milione" di migranti. Il calcolo si basa sul fatto che "nel 2015 i migranti irregolari che hanno ricevuto l'espulsione sono stati 533.395, mentre nel 2014 470.080. Con circa 2,6 milioni di richieste d'asilo presentate nel 2015-2016, e visto che nei primi tre trimestri del 2016 hanno ottenuto l'asilo solo il 57%, gli Stati potrebbero dover rimpatriare oltre un milione di persone".

Bruxelles propone 200 milioni ai Paesi per i rimpatri - Tra le proposte c'è anche quella di destinare fondi per velocizzare l'iter dei rimpatri. "Aumentare il sostegno finanziario agli Stati membri con 200 milioni di euro nel 2017 destinati alle attività nazionali in materia di rimpatrio, nonché a specifiche attività comuni europee di rimpatrio e reintegrazione", si legge nel Piano di azione Ue.

"Paesi ricollochino o ci saranno sanzioni" - "Se gli Stati membri non aumenteranno presto i rispettivi ricollocamenti, la Commissione non esiterà ad avvalersi dei poteri ad essa conferiti dai trattati nei confronti di chi non avrà rispettato gli obblighi derivanti dalle decisioni del Consiglio". E' il monito della Commissione Ue agli Stati membri, aprendo così la possibilità a future procedure di infrazione. Bruxelles avverte inoltre che "l'obbligo giuridico di ricollocare le persone ammissibili non decadrà dopo il mese di settembre".

"Fare più rimpatri per scoraggiare viaggi" - Per il commissario Avramopoulos "garantire che i migranti irregolari siano rimpatriati rapidamente non solo allenterà la pressione sui sistemi di asilo degli Stati membri e permetterà di mantenere adeguate capacita' di protezione per chi ne ha realmente bisogno, ma sarà anche e soprattutto un segnale forte per scoraggiare i pericolosi viaggi della speranza verso l'Ue".

"Dobbiamo dare protezione a coloro che ne hanno bisogno, ma dobbiamo anche rimpatriare chi non ha diritto di rimanere nell'Ue, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento", ha evidenziato.

Juncker: "Da Italia sforzi, ora tocca ad altri" - "Grecia e Italia hanno fatto sforzi importanti per rendere possibili i ricollocamenti: ora tocca agli altri Stati far fronte ai propri obblighi". Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker in una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in vista del summit dei capi di Stato e di governo della prossima settimana. "La Commissione - scrive Juncker - userà ogni strumento a disposizione per assicurare che gli impegni siano rispettati".