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Trump, Starbucks: "Assumeremo 10mila rifugiati entro 5 anni"

Google crea un fondo da 4 milioni di dollari per gli immigrati. E Ford è "orgogliosa della composizione variegata della sua forza lavoro in Usa e nel mondo"

Non solo proteste contro gli ultimi provvedimenti di Trump in tema di immigrazione.

C'è anche chi dal disappunto verbale passa ai fatti. Si tratta di Starbucks: la multinazionale americana promette di assumere 10mila rifugiati in cinque anni. "Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni Unite, stiamo sviluppando piani per assumerne 10mila nei 75 Paesi del mondo dove Starbucks ha le proprie sedi", queste la parole del ceo Howard Schultz, in una lettera aperta diffusa dai media americani. L' a.d. di Ford: "Non sosteniamo questa o qualunque altra politica che va contro i nostri valori in quanto azienda".

"Civiltà e diritti umani sotto attacco" - Nella sua lettera, Schultz non critica apertamente l'ordine sull'immigrazione di Trump. "Sento l'allarme che tutti voi state sollevando sul fatto che la civiltà e i diritti umani, che tutti noi abbiamo dato per scontati così a lungo, siano sotto attacco", ha continuato nella lettera aperta. "Abbiamo una lunga storia nell'assunzione di persone che cercano opportunità e una via per una nuova vita nel mondo", ha scritto ancora, e "raddoppiamo il nostro impegno lavorando per accogliere e cercare opportunità per coloro che fuggono da guerra, violenza, persecuzione e discriminazione". Già in passato Starbucks si era fatto notare per alcune misure, come quella del 2013 in cui il colosso aveva chiesto ai clienti di non portare armi da fuoco nelle sue caffetterie, dopo che queste erano diventate abituale luogo di riunione di gruppi pro-armi.

Google crea un fondo di 4 milioni per migranti e rifugiati - Secondo quanto riportato da Usa Today, Google ha stanziato un fondo da 4 milioni di dollari per gli immigrati e i rifugiati colpiti dalla misura del neo presidente. Si tratta, spiega la testata americana, di 2 milioni stanziati dalla società e altrettanti donati dagli impiegati. Il denaro andrà a quattro organizzazioni: l'American Civil Liberties Union (Aclu), l'Immigrant Legal Resource Center, l'International Rescue Committee e l'UNHCR. Si tratta della maggiore campagna legata a una crisi di Google.

Ford prende le distanze - Mark Fields, a.d. di Ford Motor aveva riposto fiducia in Donald Trump, che ha promesso una deregulation e un rilancio dell'occupazione nel settore manifatturiero. Ora  prende le distanze dal presidente americano e in una nota congiunta con il presidente Bill Ford,  ha detto che "il rispetto per tutte le persone è un valore chiave per Ford Motor", un gruppo "orgoglioso della composizione variegata della sua forza lavoro in Usa e nel mondo". Ecco perché "non sosteniamo questa o qualunque altra politica che va contro i nostri valori in quanto azienda". Ford ha precisato che per il momento nessun dipendente sembra direttamente toccato dalla misura voluta da Trump.

A inizio mese, il gruppo aveva deciso di dare un "voto di fiducia" nella nuova amministrazione annunciando lo stop a un investimento da 1,6 miliardi di dollari per la costruzione di una nuova fabbrica in Messico dove intendeva produrre la sua Focus (che comunque verrà realizzata in un impianto esistente messicano). Ford decise invece di investire 700 milioni di dollari in Usa, mossa che porterà alla creazione di 700 posti di lavoro.