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Francia, la riforma del lavoro passa senza il voto del Parlamento

Il primo ministro Valls forza la mano sulla riforma del lavoro: la legge sarà adottata direttamente dallʼesecutivo con un decreto

Passa per decreto la riforma del lavoro in Francia.

Il premier, Manuel Valls, ha infatti deciso di forzare la mano facendo ricorso all'articolo 49.3 della Costituzione, bypassando il voto dei deputati. La mossa è stata condannata anche dal partito socialista di cui Valls fa parte. Alcuni deputati starebbero considerando l'ipotesi di presentare una mozione di sfiducia contro il governo, mentre diversi contestatori sono scesi in piazza a Parigi.

La strada scelta dall'esecutivo è, di fatto, una sorta di scorciatoia: "Questo Paese è troppo abituato alla disoccupazione di massa - ha detto il primo ministro rivolgendosi al Parlamento - lo facciamo nell'interesse generale del popolo francese, non per intransigenza".

L'iter legislativo contestato - Come detto, il contestato articolo costituzionale permette al governo di adottare una legge senza passare per il voto del Parlamento, salvo una mozione di censura dei deputati nelle 24 ore successive. Mozione che la destra, che all'annuncio del premier ha lasciato l'emiciclo in segno di protesta, ha affermato di non voler presentare. Se nessuna mozione sarà depositata entro le prossime 24 ore, il progetto di legge, che provoca da quattro mesi manifestazioni a ripetizione nel Paese, sarà definitivamente adottato.