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Strage Orlando, ex moglie del killer: "Voleva diventare poliziotto"

In un video gli spari al Pulse: esplosi 24 colpi in 9 secondi. Tra i 29 feriti ancora ricoverati, cinque sono in gravi condizioni

Omar Mateen, il 29enne autore della più grande strage della storia americana, aspirava a diventare un agente di polizia.

Lo ha rivelato l'ex moglie del killer che nel club gay Pulse di Orlando, in Florida, ha ucciso 49 persone e ne ha ferite 53 (5 sono gravi). La donna ha raccontato che Mateen era emotivamente e mentalmente disturbato con un temperamento violento, ma voleva entrare in polizia. Intanto l'Isis ha rivendicato nuovamente il massacro.

In un video gli spari al Pulse - Intanto online spunta un video nel quale si sentono i colpi sparati all'impazzata all'interno del Pulse: nelle immagini, che durano 9 secondi (ripetuti più volte nel video) si contano ben 24 colpi sparati dal killer all'interno del club gay di Orlando.

Cinque feriti in condizioni molto gravi - Tra i sopravvissuti alla strage, cinque combattono in ospedale tra la vita e la morte, secondo le autorità. Su sei dei ricoverati sono previsti interventi chirurgici. In tutto sono 29 ancora in ospedale, alcuni dei quali sotto shock.

L'Isis insiste: "Ci siamo noi dietro la strage" - La sparatoria è opera di un "soldato del Califfato". Lo Stato islamico lo ha proclamato in un bollettino radio dopo che domenica era apparsa su Amaq, l'agenzia online dell'Isis, una prima rivendicazione attribuita a una "fonte" secondo cui Omar Mateen sarebbe un "combattente" dell'Isis. "Uno dei soldati del Califfato in America - dice l'annuncio della radio - ha portato a termine un'invasione di sicurezza, riuscendo a entrare a un raduno di crociati in un nightclub per omosessuali a Orlando, in Florida" dove "ha ucciso e ferito oltre cento di loro, prima di essere ucciso".

Anche la polizia conferma la fedeltà all'Isis - La conferma del legame del killer con il terrorismo islamico è arrivata anche da fonti di polizia. Gli investigatori di Orlando hanno ribadito che l'uomo aveva giurato fedeltà all'Isis. Il capo della polizia, John Mina, ha detto anche che Mateen ha cercato di negoziare con le autorità.

"Il killer ha parlato tre volte con il 911" - L'Fbi ha fatto sapere che il killer "ha telefonato per tre volte al 911: la prima ha riattaccato, la seconda ha parlato brevemente con il centralinista, la terza è stato richiamato dal centralinista e lui ha dichiarato la sua fedeltà all'Isis". Inoltre, secondo le indagini, all'Fbi sottolineano che l'uomo "era radicalizzato" e "potenzialmente ispirato a gruppi stranieri". Il direttore James Corney ha però sottolineato che non ci sono indicazioni di un complotto esterno agli Usa o che il killer fosse parte di un network del terrore.

Omar Mateen due volte in Arabia Saudita - Con le ore emergono inoltre nuovi particolari sulla vita di Omar Mateen: l'uomo sarebbe stato due volte in Arabia Saudita, la prima nel 2011 e la seconda nel 2012. Sentito dalla Nbc, il portavoce del Ministero degli Interni di Riad avrebbe confermato un viaggio di Omar per partecipare a un pellegrinaggio a La Mecca. Solo nel 2013 il killer è stato per la prima volta segnalato all'Fbi dopo la denuncia di alcuni colleghi di lavoro.

Si indaga anche su altre persone - Le indagini sulla strage nel frattempo proseguono: "È in corso un'indagine su altre persone", ha detto infatti procuratore Lee Bentley. "Le indagini sono in corso, siamo ancora nelle fasi iniziali. Non sappiamo - ha aggiunto - se qualcun altro sarà incriminato per questo crimine".

Il padre del killer: "Non lo perdono , io rispetto i gay" - "Non lo perdono". Il padre del killer di Orlando, Seddique Mateen, condanna il gesto folle del figlio che a colpi di arma da fuoco ha compiuto la più sanguinosa strage della storia americana. Seddique parla dall'interno della sua abitazione, a circa 150 chilometri da Orlando, dove riceve i giornalisti. "Io rispetto i gay, non sono affari miei quello che fanno", dice, sostenendo di aver insegnato al figlio solo "cose positive".

Identificate 48 delle 49 persone uccise - Le persone uccise da Mateen nel Pulse sono 49. Il bilancio di 50 morti, comprende infatti anche l'assalitore. La precisazione è stata data dalla polizia locale, in conferenza stampa. Per ora, le vittime identificate sono quarantotto. Quella nel Pulse, domenica mattina, è stata la peggior strage compiuta con armi da fuoco negli Stati Uniti.

La proprietaria del Pulse: "Devastata" - "Come chiunque nel Paese, sono devastata dai terribili fatti -, scrive Barbara Poma, la proprietaria italo-americana del locale, sul sito del Pulse -. Il Pulse, e gli uomini e le donne che vi lavorano, sono stati la mia famiglia per quasi 15 anni. Sin dall'inizio, il Pulse è stato un luogo di amore e accettazione per la comunità Lgbtq. Voglio esprimere la mia profonda tristezza e le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso una persona cara. Sappiate che il mio cordoglio e il mio cuore sono con voi".