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Scioperi in Francia, terza giornata di mobilitazione per il lavoro

A Parigi corteo da Place République. Duecento città coinvolte contro il Jobs Act transalpino. Tensioni nella città di Rennes

Terza giornata di mobilitazione in tutta la Francia da parte di sindacati e associazioni studentesche, che mantengono il pugno duro con il governo del presidente Francois Hollande contro la riforma del lavoro, la cosiddetta "Loi El Khomri", che considerano contraria ai lavoratori.

Manifestazioni  in circa 200 città. La sfida degli organizzatori è di superare gli 1,2 milioni di dimostranti che dicono abbiano manifestato lo scorso 31 marzo. I media francesi hanno registrato almeno 200 manifestazioni nel Paese, inclusa quella nella capitale partita da Place de la République, dove si tiene un sit-in permanente contro il "Jobs Act" francese in stile Occupy Wall Street. I media hanno segnalato anche qualche tensione tra manifestanti e polizia nella città di Rennes.

I sindacati ritengono che la legge El Khomri, che prende il nome dalla ministra del Lavoro francese Myriam El Khomri, sia un passo indietro considerevole per i diritti dei lavoratori e in particolare sono contrari al principio introdotto dalla legge, secondo cui gli accordi raggiunti a livello aziendale dovrebbero avere la precedenza sugli accordi collettivi raggiunti a livello nazionale, perché sostengono che questo indebolisca la posizione negoziale degli impiegati. Ma il governo e i datori di lavoro sostengono che questa misura favorisca l'adattamento delle aziende a diversi cicli economici, il che incoraggerebbe gli imprenditori a fare più assunzioni permanenti.