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Mosul, truppe Iraq avanzano: "Sarà un cimitero per i miliziani Isis"

Il califfo Al Baghdadi sarebbe nascosto in città, ormai sotto assedio da giorni

La nona brigata dell'esercito iracheno "avanza inesorabile anche da ovest e ora è a ridosso della zona occidentale di Mosul".

Lo ha annunciato il generale che coordina l'offensiva militare contro il Califfato. "Lasceremo ai seguaci di Al Baghdadi un varco aperto a ovest", ha detto. "Sarà un corridoio della morte per loro. Li spazzeremo via con i raid aerei. La zona diventerà il cimitero degli jihadisti", ha aggiunto.

Al Baghdadi si troverebbe a Mosul - Abu Bakr Al Baghdadi, l'autoproclamato leader dello Stato islamico, si troverebbe all'interno di Mosul. E' quanto ha dichiarato al britannico "Independent" Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente curdo Massoud Barzani. "Se Al Baghdadi è lì, e se viene ucciso, questo causerà la caduta dell'Isis", ha aggiunto l'alto funzionario.

Maltempo ostacola forze irachene a est - Sul fronte dell'avanzata militare, un comandante delle forze speciali irachene ha affermato che le sue truppe sono oggi ferme nelle loro postazioni alla periferia est di Mosul, a causa della scarsa visibilità provocata al maltempo, che da ore ostacola le operazioni per la riconquista della città. Al momento, ha affermato il generale Haider Fadhil, non è prevista alcuna avanzata, mentre sulla zona permane una forte umidità e nuvole basse che impediscono le ricognizioni di aerei e droni.

Isis ha rastrellato giovani maschi - Martedì "i miliziani dell'Isis hanno rastrellato numerosi giovani maschi nei quartieri della città e sono tenuti in ostaggio nelle moschee del centro". E' la denuncia degli attivisti anti-Isis di Mosul. Nel quartiere di Kharama, zona orientale a ridosso del cuore della capitale del Califfato, "gli abitanti si sono barricati nelle case. I miliziani dell'Isis sembrano scomparsi. I civili sono terrorizzati, aspettano l'arrivo dei liberatori".

Ong: un milione di civili in grave pericolo - La vita di oltre un milione di civili è "in grave pericolo". E' l'allarme lanciato da una organizzazione umanitaria impegnata in Iraq nell'assistenza ai profughi iracheni, la Norvegian Refugee Council. Sin dall'inizio dell'offensiva governativa per la riconquista di Mosul, un paio di settimane fa, sono circa 18mila le persone che hanno lasciato le loro case, ha aggiunto un responsabile dell'Ong.

Unicef: bambi ni usati come kamikaze - "Sono circa 17.748 persone, la meta' dei quali bambini sotto i 18 anni, quelle recentemente sfollate a seguito delle operazioni militari per riprendere la città di Mosul". Lo afferma Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia, che aggiunge: "il dato preoccupante però è che ci giungono evidenze e segnalazioni, solo nell'ultima settimana di ottobre, di almeno 3 bambini reclutati e usati come kamikaze, che si uniscono ad almeno altre 32 segnalazioni di ragazzi usati come kamikaze nel 2016".