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La Russia agli Stati Uniti: "Non vogliamo una nuova guerra fredda"

Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha garantito una mediazione con i ribelli in Ucraina. Poi la frecciatina a Washington: "Ha un atteggiamento da dominatore del mondo"

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Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato che Mosca "ha ricevuto il consenso dai ribelli dell'Ucraina orientale di ritirare le armi pesanti sulla linea di contatto su cui insiste Kiev". Rivolgendosi poi agli Usa ha detto che la Russia "non vuole e non consentirà una nuova guerra fredda, torniamo a una cooperazione costruttiva sulla base del rispetto dei reciproci interessi".

L'effetto delle sanzioni e del crollo del prezzo del greggio spinge Mosca a cercare di recuperare, attraverso la via diplomatica, un dialogo con Washington, chiedendo però anche all'America uno sforzo in più nella cooperazione e qualche passo indietro in tema di politica internazionale.

"La Russia non seguirà mai la via dell'auto-isolamento" - Nonostante "si sentano parecchie dichiarazioni di partner occidentali che occorre isolare ulteriormente la Russia, tutti questi tentativi non porteranno ad alcun risultato", ha affermato Lavrov. "Il presidente Obama ha ritenuto possibile nel suo discorso alla nazione di martedì pressappoco la stessa cosa", ha proseguito, aggiungendo che "la Russia non seguirà mai la via dell'auto-isolamento, della ricerca dei nemici e del sospetto, come ha detto Putin".

"Risoluzione ucraina sia biunivoca" - Per Lavrov "la Russia cercherà di risolvere il conflitto ucraino preservando l'integrità territoriale del Paese". Il ministro degli Esteri ha ricordato la recente proposta di Putin al presidente ucraino Poroshenko per un ritiro delle armi pesanti dalla linea di contatto e per uno stop ai bombardamenti delle aree popolate. Il ministro ha sottolineato però l'importanza di definire lo status delle regioni separatiste e di attuare una riforma costituzionale.

L'insofferenza nei confronti dell'imperialismo americano - Nel suo discorso il ministro degli Esteri non dissimula una certa insofferenza nei confronti dell'atteggiamento imperialistico degli Stati Uniti che si basa sulla convinzione di essere "il numero uno, e che tutti gli altri lo debbano riconoscere". Questo atteggiamento, secondo Lavrov, produce problematiche senza risolvere i veri nodi internazionali, per esempio sul piano della sicurezza: "I nostri partner occidentali devono capire che la sicurezza nel mondo di oggi non è possibile attraverso un approccio unilaterale", ha spiegato.

"La Nato ancora permeata da una mentalità da guerra fredda" - "Gli Usa non possono risolvere nemmeno una questione internazionale da soli, sono già stati costretti a chiedere aiuto, a formare coalizioni: è successo così in Iraq, ora accade anche nella lotta contro il cosiddetto 'Stato islamico'", ha poi evidenziato, denunciando che "la mentalità da guerra fredda non è ancora scomparsa" nei partner dell'Alleanza atlantica.