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La Francia vara un maxi taglio delle tasse, deficit-Pil al 2,8%

Le misure per il 2019, basate su una previsione di crescita stimata allʼ1,7%, sono state presentate dal ministro dei Conti pubblici Darmanin. Di Maio: "Siamo un Paese sovrano come la Francia"

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Il governo francese prevede per il 2019 un taglio delle tasse pari a 24,8 miliardi di euro, nel tentativo di dare impulso all'economia e creare più posti di lavoro.

Per finanziare la misura, il deficit pubblico del Paese dovrebbe aumentare dal 2,6% del Pil di quest'anno al 2,8% l'anno prossimo, comunque sotto al 3%. A presentare le misure, basate su una previsione di crescita stimata all'1,7%, è stato il ministro dei Conti pubblici, Gerald Darmanin.

Nel dettaglio, le tasse sulle famiglie saranno ridotte di 6 miliardi di euro, quelle alle aziende invece di 18,8 miliardi.

Di Maio: "Italia sovrana come Francia, Parigi fa deficit 2,8%" - "La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia". Lo ha scritto su Twitter il vicepremier, Luigi Di Maio.

Perché la Francia può farlo e l'Italia no? - Il poter fare come gli altri membri dell'Unione Europea come chiede il vicepremier Di Maio non è così semplice. Bisogna sapere che l'Ue, nel famigerato Trattato di Stabilità (o Fiscal Compact) che l'Italia ha ratificato nel luglio del 2012, ha fissato dei paletti precisi sulla gestione della finanza pubblica. Ogni Paese deve avere un rapporto Debito/Pil al di sotto del 60% (e l'Italia ora è al 132%) e un deficit/Pil sotto il 3%.

Il deficit è la differenza tra quanto lo Stato incassa e quanto spende in un anno. Se abbiamo deficit di bilancio vuol dire che spendiamo più di quanto guadagniamo. I Paesi Ue si sono detti disponibili ad accettare una situazione simile ma solo se limitato al 3% e comunque avendo un debito sostenibile. L'Italia in questo momento è tra i grandi Paesi d'Europa ad avere un debito eccessivo. Francia e Spagna (nostri diretti "concorrenti") sono al di sotto del 100%.

La Francia non ha migliorato la propria situazione - Negli ultimi dieci anni la Francia ha sempre avuto un deficit/Pil oltre il 3% ma questo non ha migliorato i conti. Infatti il loro rapporto debito/Pil è quasi raddoppiato. Anche i cugini transalpini se proseguiranno così nei prossimi mesi potrebbero essere "richiamati" all'ordine da Bruxelles.

Cosa rischia chi infrange le regole - Le regole della comunità Europea prevedono anche delle sanzioni per chi non rispetta il Fiscal Compact. Si tratta di multe, per i Paesi inadempienti, comprese tra lo 0,2 e lo 0,5% del Pil, a seconda dell'entità dello sforamento del tetto.