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Incidente bus Catalogna, giudice spagnolo archivia inchiesta penale

Il magistrato ha escluso che il sinistro sia dovuto a problemi meccanici del mezzo o alla guida imprudente e rinviato le parti al procedimento civile

Era costato la vita a 13 studentesse universitarie del programma Erasmus, tra cui sette italiane.

E adesso la causa penale relativa a quell'incidente in autobus in Catalogna è stata archiviata dal giudice istruttore del tribunale di Amposta, vicino a Tarragona. Prendendo tale decisione, contro cui si potrà presentare ricorso, il magistrato ha escluso che il sinistro sia dovuto a problemi meccanici del mezzo o alla guida imprudente.

Il magistrato ha quindi rinviato le parti al procedimento civile. Dopo l'incidente i Mossos d'Escuadra, la polizia regionale catalana, avevano denunciato l'autista per 13 "omicidi per imprudenza" ritenendo, secondo la stampa spagnola, che un colpo di sonno fosse la causa più probabile della tragedia. La polizia aveva in particolare rilevato grazie alla scatola nera del bus diversi cambiamenti di velocità prima dello schianto. Dopo l'incidente l'autista avrebbe anche detto ai soccorritori di essersi addormentato.

Il giudice di Amposta ritiene invece che il guidatore, rimasto gravemente ferito nell'incidente, circolava alla velocità massima consentita di 100 km/h e aveva rispettato i tempi di riposo regolamentari, ed esclude che possa essere stato distratto da un telefono cellulare. Al momento dell'incidente era emerso che il bus carico di studenti Erasmus era partito all'alba da Barcellona per Valencia per la tradizionale festa di primavera delle Fallas per rientrare la notte successiva. Una pratica corrente nei viaggi in bus low cost per studenti fra le due città spagnole.

Il padre di una vittima: "Siamo sotto shock" - "Siamo stupefatti e nuovamente sotto shock", ha detto Alessandro Saracino, padre di Serena, una delle studentesse morte. "Ci riserviamo di procedere legalmente in tutte le sedi competenti e chiederemo all'Unione europea di prendere posizione sulla vicenda".

Di recente il presidente della repubblica Sergio Mattarella in un messaggio delle famiglie delle vittime in occasione di una cerimonia dedicata al ricordo delle giovani vittime della tragedia, ha affermato che è "necessario che le attività connesse alla partecipazione di giovani a progetti di studio all'estero avvengano in una cornice di sempre maggiore sicurezza".