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Grecia, Tsipras esclude elezioni in caso di fallimento dei negoziati

Pronto il primo decreto che propone riforme strutturali con lʼobiettivo di un accordo con i Paesi creditori. Il ministro Varoufakis "commissariato" dopo le critiche dallʼEuropa

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-afp

Il governo greco sta preparando un decreto con misure di bilancio e riforme che vanno dal sistema fiscale alla pubblica amministrazione. Lo scrive il ministero delle Finanze ellenico in una nota. Si tratterebbe del primo decreto che propone riforme strutturali con l'obiettivo di un accordo con i Paesi creditori. Intanto il premier Tsipras esclude la possibilità di elezioni anticipate nel caso in cui i negoziati con i creditori fallissero.

Tsipras: fiducioso su accordo - Il primo ministro Alexis Tsipras si dice fiducioso in un'intervista a Star Tv che la maratona negoziale con i creditori "porterà ad un accordo", ipotizzando anche un referendum sull'eventuale intesa. Nel caso in cui i negoziati con i creditori fallissero, poi, il premier esclude la possibilità di elezioni anticipate in Grecia.

"Varoufakis grande asset per governo" - Yanis Varoufakis è un "grande asset" per il governo greco, sottolinea Tsipras anche se poi ha cambiato il team di negoziatori. "le trattative sono nella fase finale, cruciale", aggiunge.

Dopo l'attacco dell'Eurogruppo al ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, accusato di aver rallentato le trattative in corso per le troppe rigidità, anche caratteriali, il premier procede a un rimpasto nella squadra dei negoziatori e commissaria il professore affiancandogli il viceministro per le Relazioni Economiche Internazionali Euclid Tsakalotos. Secondo la Bild, non è l'unica concessione di Tsipras, che sarebbe anche pronto a mettere da parte, per ora, l'aumento del salario minimo e il rafforzamento dei diritti dei lavoratori. Sviluppi che portano il vicepresidente della Bce Vitor Constancio a dirsi "fiducioso" in un accordo, e le Borse europee a chiudere positive.

Cambia il team dei negoziatori - Dopo una riunione con i suoi responsabili dell'economia, Tsipras ha deciso di istituire una "squadra di negoziazione politica" guidata dallo stesso Varoufakis, il cui coordinamento è stato affidato al vice ministro Tsakalotos. Inoltre, è stata creata una squadra speciale per assistere il team di tecnici Ue ad Atene, sotto la guida del segretario generale Spyros Sagias, mentre il presidente del Consiglio economico Giorgos Houliarakis sarà responsabile dei tecnici greci del Brussels Group. Infine, il segretario generale per la politica di bilancio, Nikos Theoharakis, è stato incaricato di sviluppare un piano di crescita per l'economia greca basato sul nuovo accordo che dovrebbe essere raggiunto a giugno.

Con i cambiamenti ai vertici Tsipras spera di facilitare il dialogo con i partner internazionali e risolvere i problemi del negoziato, visto che l'Eurogruppo si lamentava di interlocutori senza un mandato per affrontare le questioni di bilancio.

Il nuovo gruppo si è già messo al lavoro e dopo la prima telefonata con il Brussels Group sta preparando un decreto, che sarà presentato ai negoziatori mercoledì, con misure di bilancio e riforme che vanno dal sistema fiscale alla pubblica amministrazione. L'obiettivo, per la prima volta esplicitamente dichiarato, è accelerare verso un accordo. E se è vero che Tsipras è disposto a mettere da parte alcune delle sue promesse elettorali, come l'aumento del salario minimo e il rafforzamento della contrattazione collettiva, un accordo potrebbe essere molto vicino. Il vicepremier Dragasakis la vede possibile già nei prossimi giorni, forse addirittura entro il 30 aprile. Nel negoziato resterebbe solo da colmare la distanza su taglio delle pensioni, privatizzazioni e moratoria sulla confisca delle prime case pignorate dalle banche.

Atene ha bisogno degli aiuti se non vuole andare incontro ad una reazione a catena che, con un default dello Stato, manderebbe a gambe all'aria tutta l'economia in difficoltà: nei primi tre mesi nel 2015 hanno chiuso 5.341 imprese ad una media di circa 59 chiusure al giorno ma molti altri chiuderanno nei prossimi tre mesi senza un accordo con i creditori, fa sapere la Confederazione Nazionale delle Camere di Commercio elleniche. E anche il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan rassicura: non c'è nessun piano B per Atene.