Ingorghi, ritardi e gente in coda fino a due ore. E' quanto succede in uno dei posti dove ci aspetterebbe il massimo del silenzio e della solitudine. Succede invece sull'Everest (8.848 metri), preso d'assalto, complice il bel tempo, da circa 200 persone tra alpinisti e sherpa. Con una cima "affollata" si rischiano più incidenti dovuti all'inesperienza degli scalatori, le cui bombole di ossigeno, indispensabili a quelle altezze, si consumano nell'attesa di tentare la scalata. Mercoledì, quando erano attesi ben in 150, sono morti due alpinisti per il mal di montagna: l'americano Donald Lynn Cash e una donna indiana, Anjali Kulkarni. I due hanno perso la vita nonostante i soccorsi.
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