Un marchio sulla pelle per non dimenticare. A due anni dall'attacco terroristico che colpì il centro di Parigi, provocando 130 morti e 368 feriti, alcuni dei sopravvissuti mostrano il loro dolore attraverso i propri tatuaggi, immortalati dal francese Joel Saget, fotografo dell'agenzia Afp. Il 13 novembre del 2015, quando la furia omicida di un commando jihadista si scatenò all'interno della sala da concerti del Bataclan, la 32enne Laura Leveque venne "sepolta" sotto i cadaveri ma scampò al massacro. Dopo quella terribile esperienza, ha deciso di "portare" tutti quei morti sulle sue spalle. Tatuandosi un corvo sulla spalla ed un serpente che si morde la coda, per simboleggiare "il ciclo della vita" ed i "fiori che crescono su un campo di battaglia", ha spiegato la ragazza, sottolineando che in questo modo "i morti sono entrati dentro di me" e di aver "trasformato l'orrore in qualcosa di bello". La 21enne Nahomy Beuchet, invece, tre mesi dopo la strage, si è tatuata sul braccio la data la scritta "Peace, Love e Death Metal", dal titolo della band californiana degli Eagles Death Metal, che esibiva sul palco in quella orrenda notte.
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