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Abusarono e misero in vendita online il figlio, coppia condannata in Germania

Le accuse sono di stupro, aggressione sessuale aggravata, induzione alla prostituzione e distribuzione di materiale pedopornografico. La vittima ora ha dieci anni

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Marito e moglie che per oltre due anni avevano abusato del figlio di lei, arrivando perfino a venderlo online a pedofili, sono stati condannati in Germania a 12 anni di carcere.

La corte ha accertato che il bambino, che adesso ha 10 anni, ha subito abusi sessuali ed è stato messo in vendita nel cosiddetto dark-web tra il maggio 2015 e l'agosto 2017. I due coniugi dovranno anche pagare 42.500 euro di danni al bimbo  e a un'altra vittima.

Berrin Taha, 48 anni, e il suo compagno Christian Lais, 39 anni, sono stati condannati per stupro, aggressione sessuale aggravata, induzione alla prostituzione e distribuzione di materiale pedopornografico. L'indagine sulle violenze era partita da una segnalazione anonima nell'autunno del 2017.

In seguito il 39enne, già condannato per pedofilia e possesso di pornografia infantile, ha confessato tutto e permesso l'arresto dei clienti: quattro tedeschi, uno svizzero e uno spagnolo. Lo stesso Christian Lais ha chiesto alla corte che la sua condanna fosse accompagnata da misure di detenzione per poter seguire una terapia. 

Oltre alla coppia, quindi altre quattro persone sono state condannate nelle ultime settimane a pene da otto a dieci anni di prigione. Javier González Diaz, uno spagnolo di 33 anni, è stato condannato a 10 anni di detenzione per aver violentato il bambino diverse volte in cambio di più di 10mila euro pagati alla coppia.

I servizi sociali, la polizia e la magistratura tedeschi sono stati fortemente criticati per questo caso: a causa della sua passata condanna per pedofilia, infatti, a Christian Lais doveva essere vietato entrare in contatto diretto con i bambini. La vittima, che ora ha 10 anni, è stata posta in affidamento.