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Cina, cala la popolazione nel 2022: è la prima volta in oltre 60 anni

I dati ufficiali confermano la crisi demografica della nazione più popolosa del pianeta. La diminuzione rispetto al 2021 è di 0,85 milioni di unità. Pil ai minimi da 40 anni (+3%)

Cina, cala la popolazione nel 2022: è la prima volta in oltre 60 anni - foto 1
Ansa

La popolazione in Cina è calata nel 2022 per la prima volta in oltre 60 anni, confermando in termini ancora più netti la questione della crisi demografica che sta colpendo la nazione più popolosa del pianeta.

"Alla fine del 2022, la popolazione cinese era di 1.411,75 milioni", ha affermato l'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, aggiungendo di stimare "una diminuzione di 0,85 milioni rispetto al dato della fine del 2021". Anche il Pil è ai minimi da 40 anni e segna un rialzo del 3%.

 

Forte calo della natalità

 I dati si riferiscono alla sola Cina continentale, quindi esclusi i territori di Hong Kong e Macao. La popolazione del Dragone sta rapidamente invecchiando per effetto di un forte calo del tasso di natalità, che nel 2022 è scivolato ai minimi dal 1949.

 

Nel dettaglio, nel 2022 si sono registrate 9,56 milioni di nascite (sceso nel 2022 a 6,77 per mille abitanti dalle 7,52 del 2021) contro 10,41 milioni di morti. L'ultima volta che si ritiene che la Cina abbia registrato un declino demografico è stato alla fine degli Anni Cinquanta, a causa della disastrosa campagna di Mao Zedong per l'agricoltura collettiva e l'industrializzazione. Dal "Grande balzo in avanti" si passò alla grande carestia, che portò alla morte decine di milioni di persone.

 

 

Pesa la "politica del figlio unico"

 La curva demografica cinese riflette in parte gli effetti della "politica del figlio unico" introdotta nel Paese nel 1979. Tale politica è stata gradualmente rimossa dal governo del presidente Xi Jinping, proprio alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione. Un fattore che, come per diverse economie avanzate del pianeta, minaccia le prospettive di crescita a medio e lungo termine. La Cina, dopo decenni, ha posto fine nel 2016 alla politica del figlio unico allentando così le maglie sulla pianificazione familiare, fino a consentire dal 2021 a ogni coppia di poter avere tre figli, ma nella realtà un numero illimitato.

 

Ora è l'India la nazione più popolosa?

 Il calo, il primo dal 1961, riporta in auge il quesito sul primato cinese conteso dall'India, che potrebbe già essere diventata la nazione più popolosa del pianeta. Malgrado gli sforzi, il trend dell'invecchiamento della popolazione non è stato invertito, creando crescenti difficoltà a un Paese che ha sempre fatto affidamento sul suo enorme bacino di forza lavoro per guidare la crescita dell'economia.

 

Pil ai minimi da 40 anni

 La Cina ha registrato una parabola discendente anche in campo strettamente economico. Nel quarto trimestre il Pil ha registrato un rialzo del 2,9%, per una crescita complessiva del 3% nell'intero 2022. Si tratta dei livelli più bassi da oltre 40 anni, in scia soprattutto ai problemi legati al Covid. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, su base congiunturale tra terzo e quarto trimestre la variazione è stata pari a zero.

 

Pesano il Covid e il crollo immobiliare

 Il Pil ha evidenziato una delle performance più deboli da decenni a causa soprattutto degli effetti della politica di "tolleranza zero" legata al Covid (terminata agli inizi di dicembre), del crollo del settore immobiliare e della domanda estera indebolita. Il dato, inferiore al "circa 5,5%" previsto e annunciato dal governo a marzo 2022, appare di gran lunga inferiore al +8,1% del 2021, risultando il più debole dal -1,6% registrato nel 1976, anno della morte di Mao Zedong. Il tutto se si esclude il rialzo di poco più del 2% del 2020, condizionato dall'avvento dei primi casi noti di Covid a Wuhan a fine 2019.

 

"Ripresa non solida"

 "Le basi della ripresa non sono solide, poiché la situazione globale è ancora complicata e grave, mentre la tripla pressione interna della contrazione della domanda, dello shock dell'offerta e dell'indebolimento delle aspettative è ancora incombente", ha commentato l'Ufficio nazionale di statistica. I leader della Repubblica Popolare sono pronti annunciare i target di crescita per il 2023 a marzo, in occasione della riunione parlamentare annuale, la prima da quando il presidente Xi Jinping ha consolidato il suo potere a ottobre 2022 con un terzo e inedito mandato di fila alla guida del Partito comunista. Segnali positivi sull'outolook del 2023 sono arrivati dalla produzione industriale di dicembre (+1,3% da +2,2% di novembre a stime a +0,2%), mentre il tasso di disoccupazione rilevato si è attestato al 5,5%, risollevandosi dai massimi degli ultimi sei mesi al 5,7%. Le vendite al dettaglio, attese a -8,6% vendite al dettaglio sono diminuite dell'1,8%, contro il -5,9% di novembre. I problemi economici della Cina hanno pesato nel 2022 sulla catena di approvvigionamento globale, già alle prese con il calo della domanda.

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