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Regeni, Fico: "La Camera sospende le relazioni con il Parlamento egiziano" | Indagati sette agenti

Gli uomini dei servizi segreti egiziani sono accusati di sequestro di persona. La Farnesina: "Richiameremo lʼEgitto al suo impegno"

Regeni, Fico:
ansa

Il presidente della Camera Roberto Fico, parlando del caso Regeni, ha annunciato "con grande rammarico" che la Camera dei deputati "sospenderà ogni tipo di relazione diplomatica con il Parlamento egiziano, fino a quando non ci sarà una svolta vera e un processo che sia risolutivo".

Intanto sul fronte delle indagini, saranno 7 gli agenti dei servizi segreti egiziani indagati dalla procura di Roma: sono accusati di sequestro di persona.

Si tratterebbe nello specifico di 007 della National Security del presidente Abdel Fattah Al Sisi. In base alle indagini, il ricercatore universitario sarebbe stato pedinato e controllato almeno fino al giorno della sua scomparsa, il 25 gennaio 2016.

Fico ha definito un "atto giusto, forte e coraggioso" la decisione della Procura di Roma di iscrizione nel registro degli indagati degli agenti della sicurezza nazionale egiziana. "Visto che la Procura de Il Cairo non procede, è giusto lo faccia la Procura di Roma", ha affermato il presidente della Camera che alla domanda sull'auspicata collaborazione con le autorità egiziane per arrivare alla verità sul caso Regeni ha ricordato: "A settembre sono andato a Il Cairo. Avevo detto sia al presidente Al Sisi sia al presidente del Parlamento egiziano che eravamo in una situazione di stallo: avevo avuto delle rassicurazioni. Ma ad oggi non è arrivata nessuna svolta".

Sul caso Regeni è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini. "Credo che il governo, con tutti i suoi esponenti e il Parlamento, con tutti i suoi esponenti di maggioranza e opposizione, stiano facendo il massimo. Poi purtroppo governiamo in Italia e non in Egitto", ha spiegato.

La Farnesina: "Richiameremo l'Egitto al suo impegno" - Dura presa di posizione anche della Farnesina, con il ministro degli Esteri Enzo Moavero che ha affermato: "La ricerca della verità sulla barbara uccisione di Giulio Regeni resta prioritaria nel quadro dei rapporti dell'Italia con l'Egitto, nella consapevolezza della forte richiesta di giustizia che proviene da familiari, istituzioni e italiani". La Farnesina farà dunque i passi necessari per richiamare le autorità egiziane a rinnovare "l'impegno di raggiungere risultati concreti e significativi".